Vertice Ue-Celac: necessario creare una nuova alleanza tra Europa e America Latina attraverso una cooperazione non predatoria ma paritaria

Il 17 e 18 luglio si è svolto il terzo vertice UE-CELAC (Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici), dopo quelli del 2015 e del 2013.            

Il summit di luglio, svoltosi a Bruxelles, è stato occasione per rafforzare i rapporti tra l’Unione Europea e i paesi dell’area latino-americana, con i quali ci si è confrontati per aumentare il partenariato strategico e per consolidare in generale le relazioni.

Al termine della due giorni i leader coinvolti hanno adottato una dichiarazione finale. I punti salienti di tale dichiarazione riguardano in primo luogo l’individuazione dei settori nei quali continuare la cooperazione e rafforzarla, in modo particolare sicurezza alimentare, lotta alla povertà e alle diseguaglianze, contrasto alle interruzioni delle catene di approvvigionamento, lotta all’aumento dell’inflazione, contrasto ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta anche alla lotta al crimine organizzato, alla corruzione, al riciclaggio di denaro e al traffico di esseri umani oltre che al contrasto alla produzione e traffico di sostanze stupefacenti e di armi.

È stata riaffermata l’aderenza ai valori e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, sottolineando che il partenariato si basa sulla costruzione di società resilienti, inclusive e democratiche, e sulla la promozione, la protezione e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, dello stato di diritto e della democrazia.

Tra le questioni singole affrontate, si è parlato di Cuba, di Ucraina e di Haiti, che nell’attuale scenario rientrano tra le tematiche a cui prestare particolare attenzione.

In aggiunta a tutto ciò, si è stabilito di rafforzare la cooperazione nelle istituzioni finanziarie globali e nelle organizzazioni multilaterali, riconoscendo così l’importanza del sistema finanziario globale nel promuovere la stabilità economica, in modo da creare una società più giusta, prospera ed equa. Allo stesso modo, è stata sottolineato come sia fondamentale che ci sia un commercio aperto e libero. A questo scopo, le parti hanno concordato di investire e cooperare per avere una maggiore integrazione nelle catene di approvvigionamento di energia rinnovabile, incluse le materie prime critiche e i trasferimenti tecnologici.

Nella dichiarazione finale è stata poi tenuta in considerazione la tematica ambientale, riaffermando la centralità della tutela della biodiversità e impegnando gli Stati più sviluppati a mobilitare 100 miliardi di dollari ogni anno per il finanziamento di interventi connessi al clima (cosiddetto “climate finance”) in supporto dei Paesi in via di sviluppo.

Infine, un passo verso una relazione più stretta tra Ue e CELAC è rappresentato dal fatto che è stato finalmente concordato un cronoprogramma degli incontri ed eventi bi-regionali fino al 2025, avanzando anche la proposta che il vertice UE-CELAC si organizzi ogni due anni, proprio al fine di rendere i rapporti sempre più stretti tra i due partner.

In questo consesso l’Italia ha partecipato con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha avuto importanti colloqui bilaterali, in particolare con il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, con il Presidente dell’Argentina Alberto Ángel Fernández e con il presidente della Repubblica orientale dell’Uruguay, Luis Lacalle Pou.

Da parte italiana, è stata elogiata la modalità di svolgimento del summit, che è stato condotto con un approccio pragmatico e cooperativo, per certi versi addirittura innovativo.

Dal vertice è emerso soprattutto che finalmente l’Europa ha compreso che i problemi del mondo sono anche suoi problemi e che è per questo motivo che serve “costruire una nuova e diversa Alleanza tra Europa e America Latina, un’alleanza in nome dei valori della libertà, della democrazia, in nome della nostra comune identità, in nome del rispetto reciproco, un’alleanza che forse si è un po’ sfilacciata negli ultimi tempi ma che noi possiamo riannodare con un filo nuovo e quel filo deve essere il filo di una cooperazione non predatoria ma paritaria, che deve assicurare pari benefici a tutti”, come ribadito da Giorgia Meloni.

La presenza dell’Italia in questo evento era necessaria e ha avuto una eco rilevante. Va ricordato infatti che il nostro paese ha importanti rapporti commerciali con l’America Latina, tanto da essere uno dei principali investitori nella regione. La speranza è che si possa giungere quanto prima ad un’intesa UE-Ameria Latina vantaggiosa per tutti, in modo da superare le esistenti difficoltà tra le due macroaree politiche, concentrandosi piuttosto sulle affinità e sugli interessi convergenti che le uniscono.

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