“Un nuovo inizio”, lo ha definito Giorgia Meloni. “Un ponte tra Europa e America”, lo ha confermato JD Vance. Oggi, a Palazzo Chigi, si è tenuto uno degli incontri politici più significativi del 2025: il vertice trilaterale tra la presidente del Consiglio italiana, il vicepresidente degli Stati Uniti e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Un appuntamento dal valore diplomatico e simbolico, che proietta l’Italia al centro del dialogo transatlantico in una fase di rinegoziazione profonda degli equilibri mondiali.
Meloni: “Ospitare questo incontro è motivo di orgoglio”
Ad accogliere i due leader, una Giorgia Meloni visibilmente soddisfatta:
“Sono molto orgogliosa di ospitare due leader dell’Unione europea e degli Stati Uniti per avviare un dialogo che, mi auguro, possa rappresentare un nuovo inizio nelle relazioni transatlantiche. Ci sono sfide da affrontare, ma le relazioni tra Ue e Usa restano fondamentali.”
Nel suo ruolo di padrona di casa e promotrice del dialogo, la premier ha mostrato ancora una volta le sue capacità di interlocuzione ad alto livello, rafforzando la posizione dell’Italia come potenza ponte tra le due sponde dell’Atlantico.
JD Vance: “Meloni è nostra amica, Trump ed io siamo felici del suo ruolo”
Dal canto suo, il vicepresidente JD Vance ha voluto sottolineare lo speciale rapporto personale e politico instaurato con Meloni:
“La presidente Meloni si è offerta di costruire ponti tra Stati Uniti ed Europa. Il presidente Trump e io siamo felici di accettare. Siamo grandi fan suoi e dell’Italia. Ringrazio lei e l’Italia per aver reso possibile a tanti leader di venire a Roma per celebrare Papa Leone XIV.”
Parole che vanno oltre il protocollo e segnalano un’intesa profonda tra Roma e Washington, consolidata dalla visione comune su molti dossier: commercio, difesa dei confini, sovranità digitale e contenimento dell’influenza cinese in Africa.
Von der Leyen: “Un incontro atteso. Grazie a Giorgia”
Anche Ursula von der Leyen ha espresso soddisfazione per l’iniziativa:
“Grazie Giorgia per aver facilitato questo trilaterale. Anche io sono ansiosa di tenere questo colloquio. Con il vicepresidente Vance ci siamo già incontrati a Parigi, abbiamo un rapporto speciale e ravvicinato.”
Una formula diplomatica che non nasconde le distanze politiche tra Bruxelles e Washington, ma che riconosce il valore dell’Italia come facilitatore di dialogo, soprattutto in una fase in cui l’Europa è chiamata a ridefinire la propria postura strategica.
Dazi, energia, Africa e AI: le sfide di un’alleanza da rifondare
Sul tavolo del trilaterale, come confermato da Palazzo Chigi, le principali questioni globali dell’agenda internazionale:
- Il tema dei dazi e del riequilibrio delle relazioni commerciali;
- Le sfide dell’autonomia energetica e della sicurezza industriale;
- La stabilità dell’Africa, nodo centrale per l’Italia e l’amministrazione Trump;
- La regolamentazione dell’intelligenza artificiale, in chiave di sovranità e tutela democratica.
Non si tratta solo di parole: l’incontro segna un primo test della diplomazia conservatrice globale, che vede Roma e Washington condividere visioni economiche e culturali, mentre Bruxelles cerca di non perdere centralità.
Roma al centro del mondo
In chiusura, la giornata ha avuto anche un risvolto spirituale e simbolico: JD Vance ha ringraziato l’Italia per aver reso possibile la presenza a Roma di “così tanti leader per celebrare Papa Leone XIV”, nel quadro di una serie di eventi internazionali in corso in Vaticano.
Un’occasione che rafforza il profilo internazionale dell’Italia sotto la guida di Meloni: una leader ormai percepita non solo come figura politica interna, ma come snodo strategico del mondo occidentale che cambia.