Viareggio Porto, On. Zucconi (FdI): ” La proprietà del Porto deve rimanere pubblica, ma la gestione deve essere assolutamente di privati”

Viareggio (Lu) – I Care, società in house del Comune di Viareggio, lo scorso mercoledì si è aggiudicata all’asta la Viareggio Porto Spa per un valore di 783mila euro (base d’asta), mantenendo così pubblica la proprietà del porto della città.

Ma facciamo un passo indietro. Come tutti sanno, le vicissitudini del porto di Viareggio sono degne di un romanzo legal thriller, basti pensare che solo dieci anni fa, quando fu aperta la gara per far entrare il socio privato Ferragamo, valeva quasi venti volte di più, ossia ben 20 milioni di euro.

Poi la crisi della Viareggio Porto, società del comune nata per gestire i 570 approdi della Madonnina e del Triangolino, schiacciata dai debiti e finita in concordato preventivo nel 2014, unitamente alle scellerate politiche di tassazione sulla nautica da diporto hanno determinato di fatto un crollo del valore dell’ente. I privati che hanno costituito nel 2015 la società “Porto Viareggio Partecipazioni”, ma anche la stessa Cna, da tempo hanno fatto sapere che sono pronti a gestire l’approdo della Madonnina.

Ma il Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, sulla questione di una gestione diversa da quella di ICare, dice oggi che <<Eventualmente nell’arco di un anno si dovrebbe definire tutto. Nel frattempo ICare avrà modo di gestire>>.

Non ci siamo. Memore degli ammanchi, dei fallimenti e della mala amministrazione che nel corso degli anni hanno caratterizzato le vicende pubbliche dell’ente, in un susseguirsi di spiacevoli episodi che tutto facevano tranne che esaltare la potenzialità e, se vogliamo, la bellezza del nostro ‘gioiellino’ cittadino, sono invece dell’avviso che sia giusto mantenere la proprietà pubblica della Viareggio Porto, ma la sua gestione deve assolutamente andare in mano a privati, vuoi per avere un canale di ‘riscossione’ per il Comune stesso, vuoi per ottenere un miglior servizio e una migliore gestione dell’ente. Si può sostenere infatti l’attuale operazione dell’acquisto solo per due motivi: il primo è il mantenimento doveroso nelle mani del pubblico del Porto e il secondo perché tale acquisto servirà a risanare le casse del Comune.

ICare ha avuto la possibilità economica per acquistare la Viareggio Porto e se questo sia giusto o meno è una valutazione di competenza strettamente comunale; è altresì vero che vi sono altre realtà cittadine che avrebbero necessitato di un intervento celere e mirato (vedi Stadio dei Pini o Piscina Comunale) ma credo che il Comune oggi come oggi debba uscire dal dissesto in cui versa prima di intraprendere troppe ‘missioni’ che alla fine poi non riuscirebbe a portare a termine e potrà farlo solo se trasformerà l’acquisto compiuti in una entrata stabile e sicura con la quale poi provvedere agli altri interventi quali quelli citati, appunto riscuotendo dai privati.

L’operazione Viareggio Porto può dunque essere vista in un’ottica positiva come fonte di supporto e aiuto per le casse comunali, poichè le concessioni demaniali della Madonnina e del Triangolino potrebbero un domani diventare fonte di entrate e dunque di guadagno (quella del Triangolino scadrà nel 2037 ma quella della Madonnina è in scadenza nel 2020 e non è chiaro se verrà prorogata al 2035 come gli stabilimenti balneari). Bene quindi che il porto resti pubblico ma anche che da subito si compiano i passi concreti per affidarlo ad una remunerativa gestione privata.

A quel romanzo in tinte noir si deve mettere una volta per tutte la parola ‘fine’.

(On. Riccardo Zucconi, Fratelli d’Italia)

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