Da settimane, la destra sta ricevendo attacchi e offese che superano la soglia del buonsenso e della legalità: manichini appesi di La Russa e di Fontana all’indomani della loro elezione a seconda e terza carica dello Stato, scritte e striscioni ancora contro il Presidente del Senato, censure universitarie, aggressioni ai danni di giovani militanti. Le prese di distanza delle opposizioni sono state minime, bisbigliate a bassa voce, quasi a voler tacitare gli scandali, se non appoggiarli, come nel caso dei militanti di estrema sinistra rei dei disordini alla Sapienza, prontamente difesi in Senato da Ilaria Cucchi, secondo la quale –“poveri!”- sono stati trattati da “terroristi” e privati del diritto di protestare. Da aggressori della libertà di espressione dei giovani universitari di destra ad aggrediti: una gran bella giravolta.
Tale paradossale situazione tradisce la totale ipocrisia su cui si basa l’opposizione. Scarseggiano le prese di distanza proprio dalle parti dei buonisti, dei moralisti, dei pacifisti, dei predicatori, di quanti hanno accusato la destra di essere un manipolo di irresponsabili. La carenza di reazioni e di indignazioni è una vera e propria minaccia alla democraticità e alla libertà di espressione, altresì un’enorme mancanza di rispetto nei confronti dei milioni di italiani che il 25 settembre hanno scelto di liberare l’energia. Un silenzio rumoroso, che sa di tacita complicità, come a dire “qui tacet, consentire videtur”; strano per chi, fino ad ora, ha rilasciato “patenti di democraticità”, scegliendo chi era degno di parola e chi, invece, era etichettato come fascista e quindi doveva zittire.
La coerenza della sinistra forse va scorta nel medesimo atteggiamento assunto riguardo rave-party e suddette azioni: carta bianca. Il deliberato silenzio mediatico sminuisce le vicende, mai narrate per la loro entità fattuale e potenziale, e rende gli oppressi sempre più tali. Si rischia fortemente una gravissima escalation di violenza ai danni della destra -escalation che di fatti già si vive- e incombe il pericolo di un ritorno a quella sanguinolenta fase di odio politico che tutti auspichiamo di aver superato.
Pochi giorni fa altro attacco, il più grave: gruppi universitari, collettivi, centri sociali hanno sfilato per le strade di Bologna pellegrinando turpemente sotto un manichino di Giorgia Meloni, immancabilmente appeso a testa in giù. Atto vile, incivile e increscioso. Alla solidarietà espressa da tutta la coalizione di centro-destra, sono seguiti tweet e note, questa volta, di quasi tutte le forze politiche: il troppo storpia. Tra i big, Giuseppe Conte, Carlo Calenda, Matteo Renzi e le capogruppo di Camera e Senato del Pd Serracchiani e Malpezzi. Ma è ancora troppo poco perché l’odio rosso si plachi: poche ore dopo i disordini bolognesi, appare a Bari una scritta oltraggiosa rivolta al ministro Valditara.
E allora la domanda sorge spontanea: quanto fiato, quanti litri di inchiostro sarebbero stati sprecati se tutto ciò fosse successo a parti invertite? Due pesi, due misure.
se tutto ciò fosse successo a parti invertite? Sarebbe stata la felicità di certa Sinistra all’affannosa e disperata ricerca di motivi per tirare dentro lo spauracchio nero.Ma loro sono sempre puri, amano la democrazia dell’ingovernabilità e il progresso del fare ciò che si vuole.
Togliete le multe over-50, e non avrete anche i vostri elettori presenti e sostenitori di questi scempi. Oggi io sostengo la messa a testa in giù della Meloni, perchè MULTA OVER-50 è scandalosa, guardate che combina ad onesti anziani cittadini come questa signora di 103 anni ! VERGOGNA GOVERNO LADRO ! https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2022/11/11/news/ha_preferito_non_vaccinarsi_per_evitare_complicazioni_di_salute_a_103_anni_si_vede_recapitare_la_multa_di_100_euro-12234035/
Cara Isabella, con tutto quello che c’è da correggere non puoi pretendere di appianare fino all’ultima legge sbagliata in pochi gg di governo. Quella legge fatta da un Governo precedente va si eliminata ma prendersela con questo Governo e dare del Ladro mi pare sbagliato e falso.
In ogni caso la protesta (ammesso che sia per cause di giustizia) se fatta con manichini impiccati non è rispettosa di vera giustizia e a prescindere, si qualifica come cannibalesca e tribale, dove si accarezza l’idea di ammazzare accecati da ira. Stiamo lontani da certe manifestazioni.