Vilnius per due giorni accoglie i capi di Stato e di Governo dei paesi NATO. Un appuntamento che in questo periodo storico particolarmente complesso appare ancora più rilevante in vista di una nuova rimodulazione della scacchiera internazionale.
Nel 2023 il summit NATO rappresenta qualcosa di più rispetto ad una semplice occasione istituzionale e di incontro. Non è solo il momento in cui l’Alleanza allarga le sue maglie, accogliendo Finlandia e Svezia nella sua rete, ma è un momento per riflettere su quegli avvenimenti che hanno scombussolato il mondo intero e per ragionare sulle mosse da fare per ripristinare uno status di pace e di stabilità a livello internazionale.
Nelle conclusioni della prima giornata di lavori del vertice della Nato a Vilnius è stato ribadito come “Questo Vertice segna una pietra miliare nel rafforzamento della nostra Alleanza”. Un messaggio forte, evocativo, che vuole confermare come la NATO sia unita, dentro e fuori.
Senza dubbio, la partita di questa due giorni si giocava sull’adesione o meno di Kiev all’Alleanza. Un’adesione che, per ora, sembra essere sfumata.
Nonostante ciò, il Vertice lituano segna “l’inizio di una nuova relazione con l’Ucraina”, come ribadito dal Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg in occasione della conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Perché, fondamentalmente, “il futuro dell’Ucraina è nella NATO”.
I membri NATO hanno voluto ricordare come “La Russia ha la piena responsabilità della sua guerra di aggressione illegale, ingiustificabile e non provocata contro l’Ucraina, che ha gravemente minato la sicurezza euro-atlantica e globale e per la quale deve essere ritenuta pienamente responsabile” ed è inoltre “la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e stabilità nell’area euro-atlantica”.
È questa una presa di posizione netta, che ribadisce la ferma condanna nei confronti della Russia, che ha la responsabilità di aver infranto “la pace nell’area euro-atlantica” e di aver violato “le norme e i principi che hanno contribuito ad un ordine di sicurezza europeo stabile e prevedibile”.
La condanna dell’azione russa e l’appoggio a Kiev (“Riaffermiamo la nostra incrollabile solidarietà con il governo e il popolo dell’Ucraina nell’eroica difesa della loro nazione, della loro terra e dei nostri valori condivisi”) dichiarati durante il Summit sanciscono uno spartiacque tra il prima e il dopo Vilnius.
La NATO, pur non ammettendo formalmente l’Ucraina, difende comunque la sua integrità, la sua indipendenza e la sua sovranità. E si impegna ad agire in maniera diretta affinché vengano garantite a Kiev queste condizioni. Quanto fatto in Lituania è un passo in avanti nel ristabilimento della pace e della sicurezza in Occidente e nel mondo. Ed è un ulteriore passo, sebbene non esattamente quello sperato da Zelensky, che pone delle basi solide per la strada verso una pace giusta e duratura. Adesso che anche la NATO ha dichiarato ufficialmente da che parte sta, insieme alla collaborazione di tutti i suoi membri e allo sforzo congiunto dell’Unione Europea, non resta che aspettare che la Russia si renda conto di avere i giorni contati e ponga fine a questa estenuante aggressione.