Vincenzo Maria Tripodi e gli eroi della nostra quotidianita’

“Una pizza in via …”. Tanto è bastato al giovane poliziotto Vincenzo Maria Tripodi per capire che dietro quella richiesta strana non vi fosse una chiamata ad un numero sbagliato ma un grido di soccorso.

Tripodi è un giovane agente della polizia torinese, originario di Reggio Calabria. Umile, uno di quei tanti italiani che per assecondare il sogno della divisa ha lasciato la sua terra per emigrare al nord.

Il 4 agosto, non più tardi di qualche giorno fa, mentre stava svolgendo il suo turno di lavoro, ha ricevuto in caserma una chiamata sul centralino. Dall’altro capo della cornetta, una donna si limitava a chiedere una pizza da recapitare a casa. Comprendendo la strana richiesta, l’agente ribadiva alla donna che aveva chiamato la polizia e, poiché la donna ripeteva di volere una pizza, chiedeva se stesse bene.

Al suo no, comprendendo la situazione, con lucidità ed intuito, dava l’ordine per inviare una volante in zona. Ed è una volta arrivati nell’abitazione da dove era partita la chiamata, che i suoi colleghi salvavano la donna ed il suo figlio di 10 anni dalla furia del compagno di lei, che aveva accusato madre e figlio di aver rotto il televisore e che stava sfogando su di loro la propria rabbia con violenza e percosse.

A volte non serve essere Superman per mutare in meglio la vita del prossimo, basta essere individui con un alto senso del dovere e della responsabilità. Non è un caso unico, poiché sono moltissimi gli agenti delle forze dell’ordine che, nella quotidianità, assolvono con impegno e dedizione alla loro missione.

La narrativa odierna è talmente concentrata nel correr dietro a tanti scribacchini che – assecondando l’idiozia di chi esclama ACAB o schifa le forze dell’ordine quasi come fosse uno sport – sostengono che “se un poliziotto salva una vita è normalità, se lo fa un cittadino qualsiasi è un eroe”.

Ed invece non è così. Perchè le forze dell’ordine, che non sono tutti santi tanto quanto non sono tutti furfanti, hanno una missione alta e nobile, che profuma di dignità: quella di far si che la vita dei cittadini non sia perennemente in balia del malaffare, dell’insicurezza, della violenza.

Alcuni di loro sbagliano? Si. Come chiunque. E, alla luce della loro qualità, devono essere aspramente sanzionati e redarguiti. Ma la maggior parte di loro svolge una funzione spesso sottovalutata, quella di tutore dell’ordine.

Chi si riempie la bocca di parole sprezzanti verso la divisa, non sa che ogni qual volta un poliziotto sente la sirena suonare pensa al collega inviato a sedare qualche crimine, pregando per la sua vita.

La divisa è vestita da un esercito di svariati eroi silenti, che non occupano le prime pagine dei giornali e camminano tra noi.

Uno di loro potresti conoscerlo anche tu.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Nello Simonelli
Nello Simonelli
Nello Simonelli nasce ad Avezzano (AQ) il 26 novembre 1988. Sin da bambino interessato a tutto ciò che verte intorno al mondo del giornalismo e della scrittura, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Teramo nel 2014, per poi dedicarsi ad attività che spaziano dal teatro alla dirigenza sportiva, dedicandosi ad ulteriori studi nel ramo del marketing e della comunicazione oltre che del diritto sportivo. Lavora presso lo Studio Legale Simonelli di Avezzano, è responsabile del circolo cittadino di Nazione Futura, scrive per diverse testate locali, nella Marsica ed in Abruzzo, e di approfondimento politico e sociale.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati