Vincoli su Comelico e Auronzo. De Carlo: “Chi li difende condanna il territorio”. Svaluto Ferro: “Inutile difendere il paesaggio e cacciare gli abitanti”

“Chi difende i vincoli, condanna il territorio, un territorio che nemmeno un anno fa si era candidato ad amministrare. La lotta contra i vincoli è unitaria e trasversale per consentire a chi oggi vive in montagna di continuare a restarci”: il deputato di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo di Cadore, Luca De Carlo, e il primo cittadino di Perarolo di Cadore, Pierluigi Svaluto Ferro, replicano così alle parole del consigliere di minoranza di Santo Stefano di Cadore, Roger De Bernardin.
“Evidentemente, qualcuno non ha capito che l’imposizione dei vincoli è la pietra tombale sul futuro prossimo del Comelico e dei suoi abitanti”, commenta De Carlo. “Pensare di contrastare lo spopolamento senza possibilità di investimenti e di sviluppo è impossibile; qualche burocrate in un ufficio romano ha deciso che tutto deve restare così come è: quali azioni si potranno mai fare, a parte guardare i boschi allargarsi e i paesi sparire? Quali temi pensa di poter portare De Bernardin in un dibattito politico se avremo le mani legate? Lo spopolamento è l’effetto dell’assenza di politiche per la montagna, e la situazione non potrà che peggiorare con questa imposizione che impedirà lo sviluppo di qualunque servizio”.
“Attaccare chi difende il territorio è una mossa sbagliata: Fratelli d’Italia si sta facendo portavoce di un’intera area che a gran voce chiede di poter sopravvivere. Lo scorso giugno, c’era tutto l’arco costituzionale in corteo per difendere il collegamento sciistico: mi pare evidente quindi chi oggi sta strumentalizzando politicamente la situazione”, sottolinea De Carlo.
Svaluto Ferro rilancia poi la proposta di uscita della Provincia di Belluno dalla Fondazione Dolomiti Unesco: “A cosa serve tutelare il paesaggio se non si difende chi lo vive, lo cura, lo mantiene in ordine, pulito e sicuro? A chi giova un parco gioco selvaggio per i turisti, che nel giro di qualche anno lo abbandoneranno perchè non curato e pericoloso? Noi stiamo con i montanari, gente che la montagna la vive ogni giorno, con il sole, con la neve e con la pioggia, e non con chi viene solo nel weekend per sciare e per farsi una passeggiata al fresco dell’estate o ammira le sue bellezze su una foto”.
“L’ambiente resta una delle nostre priorità, la principale”, fa eco De Carlo “ma per noi ambiente vuol dire cura, vuol dire natura e uomo che vivono insieme nel reciproco rispetto. Non possiamo togliere la persona dall’ambiente; se lo si fa, perdono tutti: il paesaggio perde il suo ordine e la sua bellezza che si volevano tutelare, e gli uomini perdono il loro diritto a vivere a casa propria”.

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