“Le dichiarazioni dell’assessore capitolino Lucarelli in merito al disegno di legge di Fratelli d’Italia sulla violenza di genere sono affermazioni contro le donne perché ritenere che solo le donne possono occuparsi di femminicidio è una discriminazione a tutti gli effetti. Siamo sicuramente d’accordo sul fatto che la violenza di genere non è ‘una malattia’, è un crimine, ma non possiamo ignorare che chi la esercita presenta spesso tratti di personalità disturbati, rigidità cognitive, dinamiche narcisistiche o antisociali che aumentano il rischio di recidiva e di escalation. Non si tratta quindi di medicalizzare la violenza sulle donne, ma di introdurre strumenti tecnici che consentano di valutare in modo scientifico e tempestivo la pericolosità di un soggetto denunciato. Una perizia forense precoce serve esattamente a questo: intercettare chi rappresenta un pericolo concreto e agire subito, prima che la violenza diventi irreversibile. Formazione e responsabilizzazione delle istituzioni sono ovviamente imprescindibili e fanno infatti parte del quadro del ddl. Ma la formazione, da sola, non basta se non è accompagnata da strumenti operativi capaci di leggere i segnali clinici e criminologici di pericolosità. In altre parole, formazione e prevenzione clinico-criminologica devono camminare insieme perché solo così possiamo davvero fermare la strage di donne che da troppi anni insanguina il nostro Paese”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Renato Ancorotti.