“Dopo che le atroci violenze perpetrate da Hamas con stupri e uccisioni sulle donne nel corso dell’ attacco terroristico del 7 ottobre sono state in questi mesi sistematicamente rimosse dalle manifestazioni per le donne, dopo che donne ebree sono addirittura state messe a tacere durante i cortei, trovo incredibile dover leggere le parole della presidente della rete ‘Dire’ che accusa la ministra Roccella di voler dividere le donne soltanto per aver stigmatizzato il silenzio e gli allontanamenti registrati durante le iniziative di piazza del 25 novembre e dell’8 marzo scorso. Sorprende che una rappresentante di centri anti-violenza, invece di unirsi alla denuncia di ciò che è accaduto, se la prenda con chi ha espresso parole di solidarietà. Come dovrebbe sapere la presidente Veltri, così come nessuna donna può essere esclusa dall’assistenza di un centro anti-violenza, così è inaccettabile che donne ebree siano silenziate o addirittura allontanate nel corso di una manifestazione. Proprio perché gli stupri di guerra sono una realtà così grave, dovrebbero essere soprattutto per le donne un argomento unificante a prescindere dalle idee politiche e anche dalle posizioni sul conflitto. Quanto all’operato del governo e della maggioranza, l’attenzione nei confronti delle donne è testimoniata dalle leggi, dalle risorse e dalle iniziative. Il piano nazionale anti-violenza, infine, è pienamente vigente in quanto già prorogato da mesi, come ufficialmente comunicato al Consiglio dei Ministri”.
Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli, responsabile in FdI del dipartimento Pari opportunità e politiche contro ogni forma di discriminazione.