“Aveva festeggiato 91 anni sabato 15… Ieri una crisi respiratoria l’ha fiaccata. Questa mattina è volata in cielo Silvana Recchioni, mamma di Stefano, uno dei tre martiri della Strage di Via Acca Larentia”. E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Lo Stato italiano – ha aggiunto- non è stato capace di darle giustizia per quel colpo di arma da fuoco che uccise suo figlio, sparato da un carabiniere ad altezza d’uomo tra i ragazzi che accorsero sul luogo da tutta Roma l’8 gennaio 1978. Disperati e increduli si ammassarono sul posto dell’eccidio dove il giorno prima si consumò l’efferata azione terroristica migliaia di persone. Due ragazzi di destra neanche ventenni che uscivano da una sede del MSI, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, furono colpiti a morte dalla mitraglietta Scorpion con cui poi sarebbe stata eseguita la Strage di Via Fani per il rapimento di Aldo Moro. Una sorta di macabro addestramento da parte dei Nuclei Armati di Contropotere Territoriale, un battesimo del fuoco per poter entrare nelle Brigate Rosse. Le forze dell’ordine non riuscirono a gestire la piazza e Stefano Recchioni fu centrato in piena testa da un colpo di pistola, andando in coma e morendo 24 ore dopo. Silvana, mamma riservata e schiva, artista raffinata e specializzata nella raffigurazione di angeli, non si mise mai in mostra e ha convissuto con il suo dolore per oltre 40 anni. Tra le sue opere l’altorilievo in bronzo che corona la tomba a terra presso il cimitero del Verano, che custodisce le spoglie di Stefano e del padre. Riproduce il caos di quel giorno: la folla, i celerini, il figlio in fin di vita. Le esequie si terranno mercoledì 19 alle ore 12 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, in piazza Esedra”.
“L’auspicio è che quella giustizia negata possa ancora essere conquistata e assicurata alla storia d’Italia, visto che ormai molti genitori affranti per la perdita dei loro figli negli anni ‘70 non l’hanno avuta”.
“Faccio appello a tutti i partiti – ha concluso Rampelli – affinché venga istituita finalmente la commissione d’inchiesta sulla violenza politica negli anni di piombo, perché se la giustizia ormai è un’irraggiungibile chimera, almeno si conosca la verità. È una commissione d’inchiesta può almeno aspirare a svelare la verità su quegli anni di sangue e dolore”.