«L’approvazione in commissione della relazione sugli orfani di femminicidio questa mattina rappresenta un passaggio importante nell’approccio a un drammatico fenomeno che coinvolge queste vittime invisibili e spesso ignorate nelle statistiche delle violenza di genere. Un trauma aggravato dalla perdita simultanea sia della madre che del padre, che viene messo in carcere o muore suicida dopo il delitto. La relazione firmata dalla Presidente Semenzato e dalle relatrici Lancellotta e Bonetti, ha evidenziato alcune criticità normative. Tra queste, la mancanza di un registro nazionale degli orfani, inadeguate tutele nei casi di convivenze di fatto, nonché l’assenza di una tutela del diritto all’oblio per gli orfani, spesso additati per tutta la vita con lo stigma di “figli dell’assassino”. Dalla relazione emerge sostanzialmente la necessità di un cambio di paradigma: gli orfani di femminicidio devono infatti essere inquadrati a tutti gli effetti come vittime primarie. È emersa dunque la necessità di migliorare l’attuale normativa, semplificandola e potenziandola sotto molteplici aspetti, garantendo inoltre il diritto all’oblio digitale per gli orfani. In questo quadro, è apparsa infine urgente la necessità di supportare in modo più incisivo ed efficace le famiglie affidatarie. L’approvazione conferma che, su queste emergenze, come è già accaduto per il voto del Senato della legge sul femminicidio, la politica è in grado di parlare con una voce sola, accantonando ogni contrapposizione partitica».
Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della commissione bicamerale sul femminicidio.