“Vite da ariani”, Gina Cavalieri presenta il libro di Guido dalla Volta. Prefazione di Liliana Segre

Mercoledì 14 maggio 2025, alle ore 18.00. L’Autore dialoga con la Presidente della Fondazione Museo della Padova ebraica, Via delle Piazze 26, Padova

Un ‘romanzo verità’. Così la senatrice a vita Liliana Segre definisce l’opera di Guido Dalla Volta, bresciano, classe 1956, ingegnere elettronico, che, dopo 4 anni di complesse e dolorose ricerche, ricostruisce la storia della propria famiglia. “Vite da ariani” è la storia di una famiglia ebraica italiana, di Guido Dalla Volta e di sua moglie Emma Viterbi con i figli Alberto e Paolo, di origini mantovane. Una famiglia borghese, ben affermata nel mondo imprenditoriale, culturale, associativo e politico della Brescia degli anni Trenta. Una famiglia ‘laica’, sostanzialmente non praticante, ben integrata nell’Italia fascista, la cui vita viene progressivamente sconvolta dalle leggi razziali del 1938, fino a precipitare nell’abisso della ‘morte civile’ e della deportazione. Guido Dalla Volta, nonno dell’autore, e il figlio Alberto, non faranno mai ritorno da Auschwitz, il primo inghiottito dalle camere a gas, il secondo disperso nella ‘marcia della morte’. 

Alberto è l’”amico fraterno e coraggioso” di Primo Levi, con cui l’autore di “Se questo è un uomo” e de “Il sistema periodico” ha vissuto in simbiosi l’”universo concentrazionario” del lager. Alberto è inoltre il cugino del professor Sergio Dalla Volta, illustre cardiologo dell’università di Padova, scomparso nel 2020, uno dei ‘padri’ del centro di Cardiochirurgia dove Vincenzo Gallucci quarant’anni fa realizzò il primo trapianto di cuore in Italia.

Guido Dalla Volta (il nipote) racconta con precisione anatomica il precipitare degli eventi nell’Italia fascista, le torsioni razziste dei decreti di Mussolini, i sentimenti contrastanti dei familiari, sospesi tra la fiducia illusoria che l’Italia del Re, di Mussolini e di Balbo non avrebbe potuto imitare la Germania di Hitler e i segnali di allarme per l’incalzare dell’onda antisemita. Disorientati dai voltafaccia e dai tradimenti di vicini e colleghi, vissero l’umiliazione di dover negare la propria identità e di doversi costruire ‘vite da ariani’ per scampare alla ‘morte civile’. 

“Ma il romanzo-verità di Guido va oltre – osserva Gina Cavalieri, presidente della Fondazione Museo della Padova ebraica che mercoledì 14 maggio dialogherà con l’autore – “Vite da ariani” squarcia il velo del ‘non detto’ che attraversa ben tre generazioni: i figli e i figli dei figli dei sopravvissuti, sui quali incombe il peso di una tragedia indicibile, rimossa per vergogna, per pudore, per risparmiare una sofferenza insostenibile, per favorire il ritorno alla “normalità” di chi si è salvato, nell’illusione che il silenzio possa essere un balsamo riparatore per le vittime e un colpo di spugna per le colpe di chi non si oppose. Guido Dalla Volta, aiutato dal figlio Alberto che porta il nome dello zio mai conosciuto, rompe il muro del silenzio, dà corpo e dignità allo strazio vissuto dai nonni, al rancore represso del padre, ricostruisce atti di coraggio e solidarietà che hanno consentito alla nonna Emma e al padre Paolo di salvarsi e, al tempo stesso, denuncia – con la forza disarmante dei documenti e delle testimonianze – le complicità e le ipocrisie di un Paese che non ha mai fatto i conti sino in fondo con la propria storia”.

Ingresso libero, prenotazione obbligatoria
E-mail
museo@padovaebraica.it, tel. 049 661267 (ore 10-16), whatsapp 376 225 6076
Info:
www.museopadovaebraica.it

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Redazione
Redazione
La Redazione de La Voce del Patriota

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.