“Apprendo da articoli di stampa che dietro il presunto attentato di Viterbo si nasconderebbe un caso di malagiustizia. I due turchi arrestati mercoledì a margine della festa di Santa Rosa e trovati in possesso di pistole, mitra e pallottole sarebbero arrivati nel capoluogo laziale per cercare di liberare un boss legato alla mafia turca. Boris Boyun, questo il suo nome, è al regime di 41bis in un carcere italiano, ma non dovrebbe più trovarsi lì. Infatti, solo una sentenza della Cassazione ha imposto che il capomafia del Bosforo rimanesse in Italia. I magistrati si sono opposti al suo trasferimento nelle celle di Istanbul, perché lì rischierebbe ‘un trattamento degradante’. Così questo pericoloso criminale resta nel Belpaese ed i suoi complici sono liberi di delinquere e mettere in pericoli i nostri cittadini. Una vergogna”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonella Zedda, vicepresidente del gruppo.