Vittime di Serie B e diritti “dei preferiti”

Perché l’ONU si preoccupa solo dei migranti e preferisce ignorare i bambini di Bibbiano, la sicurezza di un poliziotto e la tutela dell’uomo nella coppia.

L’ONU ha stabilito di celebrare ogni 24 marzo la “Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime”, per porre l’attenzione sui diritti inviolabili dell’essere umano e onorare chi ha perso la vita nel difenderli.

Ha fornito, poi, uno strumento ufficiale che è l’Esame Periodico Universale (EPU) al quale sono sottoposti tutti i Paesi membri dell’ONU. L’Italia ha recepito  l’ultimo rapporto a dicembre 2019 e le sono state inviate 306 raccomandazioni, tutte riguardanti esclusivamente i diritti dei migranti, e dove, nell’unica parte in cui non si parla di razzismo e politiche per l’integrazione, si invita a formare sui diritti umani le nostre Forze dell’Ordine.

L’Italia non è mai stata un Paese razzista ed è chiaro che queste Raccomandazioni, da sempre frutto di solleciti di altri Stati e soprattutto delle ONG internazionali, siano mistificate per ottenere un risultato politico orientato a sinistra e atto ad incoraggiare le loro scelte immigrazioniste.

Perché, se è vero che in questa Giornata dovremmo rivolgere la nostra attenzione alla creazione di un Mondo più giusto, allora dovremmo convenire che applicare il blocco navale e attuare politiche di sostegno nei territori di provenienza dei migranti è l’unico modo per non avere morti in mare e clandestini ammassati in condizioni disumane nei centri di accoglienza.

Che un poliziotto ha il diritto di difendersi da manifestanti che si comportano da terroristi e di non veder sminuito il suo lavoro dalla Magistratura che lascia troppo facilmente i criminali liberi da agire.

Che è impensabile di ignorare un mondo come quello scoperchiato a Bibbiano, chiudendo tutto nel dimenticatoio, e non preoccuparsi di far emergere quanto i servizi sociali a volte sfruttino famiglie povere o in crisi per strappare i figli ai genitori e ingrossare il business degli affidi.

Che è indispensabile tutelare i diritti dell’essere umano a prescindere dal suo sesso: tutti giustamente alzano gli scudi quando una donna viene violentata ma nessuno si è sdegnato quando la contessa de Blank, in diretta tv e col sorriso sulle labbra, ha confessato di aver inflitto lesioni al suo compagno con il tacco della scarpa.

L’ONU si preoccupa solo dei migranti e stabilisce così “diritti preferibili” e vittime di serie b, ignorando così i bambini di Bibbiano, la sicurezza di un poliziotto e la tutela dell’uomo nella coppia: anche queste sono gravi violazioni dei diritti umani, ma non rispondono al polically correct radical chic.

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Cinzia Pellegrino
Cinzia Pellegrino
Coordinatore Nazionale del Dipartimento Tutela Vittime di FDI

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