W l’Italia che si astiene all’OMS per la sovranità nazionale

L’assemblea mondiale della Sanità, in seno all’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha approvato a Ginevra il nuovo piano globale pandemico con il voto favorevole di 124 Paesi membri dell’Organizzazione e l’astensione di altre 11 Nazioni aderenti, fra le quali l’Italia.

L’approvazione a Ginevra non permette al piano di entrare subito in vigore perché serviranno ancora ulteriori accordi e documenti, ma dall’OMS si dice che fosse necessario iniziare a stilare un primo patto globale per rendere il mondo più preparato di quanto lo sia stato al tempo del Covid-19 nel caso di nuove pandemie. I 35 articoli dell’Accordo pandemico specificano che in ogni caso l’OMS non potrà scavalcare la sovranità nazionale degli Stati, che non possono essere obbligati ad uniformarsi a un solo blocco di misure decise oltreconfine. Questo importante passaggio è stato messo nero su bianco per una precisa richiesta dell’Italia, che ha inoltre fatto sì che il documento non parlasse di vaccinazioni obbligatorie e di restrizioni della libertà personale.

L’Italia di Giorgia Meloni, anche sul piano delle strategie di profilassi sanitaria, è tornata a svolgere un ruolo di protagonista a livello internazionale, e non più di Paese gregario come ai tempi infausti di Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Alla fine, nonostante l’Accordo pandemico abbia accolto le principali indicazioni di Roma, la delegazione italiana ha ritenuto di astenersi in merito al testo approvato a Ginevra.

L’OMS si è rivelata essere un carrozzone internazionale costoso, opaco, a cominciare dal chiacchierato Direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, e inefficiente di fronte alle emergenze, vista l’incapacità di gestire il Covid divenuto, appunto, pandemia. Un altro organismo mondiale, come l’ONU e la Corte penale internazionale, che si è perso nella burocrazia, nella corruzione e nella strisciante equidistanza fra democrazie e dittature. L’uscita degli Stati Uniti dall’OMS si è basata su ragioni concrete e condivisibili. Ricordiamo bene l’influenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta al Covid, che non è servita a contenere contagi e decessi, ma solo a imporre a tutto il mondo le regole liberticide applicate in Cina, mai condannata, per esempio, dall’Organizzazione. Non è possibile omologare  le Nazioni, diverse fra loro per densità di popolazione e agglomerati urbani, nemmeno durante una pandemia.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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