Ztl, Rampelli (VpC-FdI): piano qualità aria basato su dati vecchi, Roma deve starne fuori

“Il Piano sulla qualità dell’aria lasciato come pesante eredità dall’ex Governatore Zingaretti, con cui stanno combattendo il sindaco Gualtieri e il presidente Rocca, è ormai vecchio e non dev’essere applicato a Roma. Questa è la realtà. Quel piano si basava sulle rilevazioni delle centraline del 2018 che nel frattempo non esistono più. L’Arpa Lazio, agenzia regionale per la protezione ambientale, certifica che rispetto al 2018 l’inquinamento da Nox e Pm10 è sotto i livelli massimi consentiti in dieci centraline su dodici”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

“Un crollo- spiega- che prosegue grazie al naturale cambio del parco auto dei romani in favore di ibrido ed elettrico. Chi economicamente se lo può permettere sta già accedendo alle tecnologie ibride ed elettriche. Mentre l’innalzamento medio delle temperature registrate ritarda l’accensione degli impianti di riscaldamento. Non c’è bisogno di vessare quella fascia di povertà e di fragilità sociale che non può permettersi l’acquisto di un nuovo veicolo a motore esattamente come lo Stato non può permettersi incentivi significativi. Oltretutto qualora i 270mila romani e altrettanti pendolari fossero così facoltosi da poter comprare un’auto nuova il mercato non sarebbe nelle condizioni di rispondere a una domanda così cospicua, né la rete attuale di colonnine per la ricarica risulterebbe sufficiente. Né i mezzi di trasporto pubblico risultano pronti a offrire il servizio a una tale mole di persone che sarebbero private del diritto di circolazione”.

“L’emergenza non c’è più e viene meno il motivo di ogni divieto e vessazione tipici di uno Stato illiberale. Per questo è indispensabile trovare il modo per liberare Roma dal vetusto Piano Zingaretti per consentire all’Arpa di effettuare nuovi monitoraggi propedeutici a un nuovo Piano sulla qualità dell’aria che aderisca alla realtà e non tratti i cittadini- ha concluso Rampelli – come sudditi obbligati a rinunciare alla propria libertà di movimento anche quando non esiste pericolo grave per la salute dei cittadini”.

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