Mancano cinque giorni al 18 maggio, giorno nel quale molte attività potranno riaprire dopo mesi di chiusura forzata e ad oggi non sappiamo ancora quali saranno le linee guida per le riaperture. Né il Governo, né la Regione Toscana infatti hanno mandato il benché minimo protocollo e i commercianti, allo sbando più totale, ci chiedono come devono comportarsi perché (e sono molti i casi) a certe condizioni per la maggior parte di loro non conviene nemmeno riaprire. Credo che la totale assenza di supporto, non solo economico, ma anche logistico e normativo da parte del governo sia stata un dramma nel dramma.
La crisi gravissima che stiamo affrontando è duplice: sanitaria ed economica. Per affrontare la prima avevamo bisogno di mascherine e ancora oggi, dopo quasi quattro mesi, mancano, sono introvabili o sono care, sono poche o non sono conformi; insomma, ci hanno mandato in guerra senza armatura, nonostante il 31 gennaio Conte esordisse con un ‘siamo prontissimi!’.
La seconda, grave crisi è logicamente quella economica, poiché è indubbio che se le attività sono chiuse, le famiglie non hanno i soldi per mangiare e pagare le bollette. E ancora una volta lo Stato è stato completamente assente: la cassa integrazione non è ancora arrivata a migliaia di lavoratori, i 600 euro destinati alle partite iva hanno avuto ‘intoppi’ e sono in molte a non averli ancora ricevuti. Si parla di liquidità a fondo perduto, i nostri ministri sciacquano la bocca con centinaia di miliardi destinati a questo o a quello ma nella realtà niente è stato fatto e le famiglie sono sul lastrico. Però qualcosa nel frattempo hanno fatto: hanno trovato il modo per far uscire dal carcere i boss mafiosi del 41 bis, concedendo loro i domiciliari mentre i cittadini onesti e i lavoratori sono in lockdown da mesi e presto abbasseranno per sempre le saracinesche delle loro attività.
Riccardo Zucconi, Deputato di Fratelli d’Italia e Capogruppo in Commissione Attività Produttive, Turismo e Commercio di FDI