Preoccupa la notizia che i lavoratori del settore privato in quarantena affetti da Covid-19 al momento non hanno il riconoscimento dell’indennità di malattia, come riferito dall’INPS in una nota dello scorso 6 agosto.
In particolare, il Governo non ha provveduto a stanziare risorse sufficienti e quindi l’indennità non potrà essere erogata per l’isolamento fiduciario: in altre parole, un lavoratore che sia stato in quarantena fiduciaria rischia, nella peggiore delle ipotesi, di vedersi decurtato lo stipendio; più probabile, però, che qualora il Governo non intervenga tempestivamente per il rifinanziamento ad hoc, a farne le spese sarà il datore di lavoro costretto a farsi carico del periodo di quarantena.
Una situazione che, se confermata, rischia di pesare sul destino dei lavoratori e delle imprese: per dare un dettaglio più concreto, Unimpresa ha quantificato un costo di circa 1.000 euro per dipendente, un vero e proprio salasso per le aziende, che proprio in un periodo come questo non possono permettersi costi aggiuntivi.
Inoltre è da sottolineare il fatto che l’INPS ha più volte ricordato che è stato fatto obbligo di non superare lo stanziamento di 663,1 milioni di euro – per l’anno 2021 – ai fini del riconoscimento dell’indennità previdenziale per l’anno 2020; quindi, salvo eventuali interventi normativi, l‘istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all’anno in corso. Con l’interrogazione in questione, presentata assieme ai colleghi di FdI sia alla Camera che al Senato, chiediamo pertanto se il Governo sia a conoscenza dei gravi fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per rifinanziare il fondo per coprire le quarantene equiparate alla malattia di cui all’articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, dando priorità ai lavoratori in questo delicato periodo economico e sociale.
Riccardo Zucconi, Deputato FdI
Patrizio La Pietra, Senatore FdI