2025, l’anno dei patrioti italiani

Gli ultimi due anni dell’Italia sono già stati caratterizzati dai patrioti perché dall’ottobre del 2022 la Nazione è governata dalla coalizione di centrodestra trainata dai conservatori e patrioti di Fratelli d’Italia. Ma questo nuovo anno appena iniziato sarà contrassegnato ancora di più dall’azione di governo dei patrioti. Sì, il 2025 sarà l’anno dei patrioti italiani in quanto si potrà notare già nei prossimi mesi la formazione dei frutti derivanti da tutto ciò che è stato seminato dall’insediamento del Governo Meloni ad oggi. Fin dall’inizio, come ha sempre spiegato il Presidente del Consiglio, questo Governo si è dato obiettivi di breve termine, da raggiungere subito o quasi, e disegni politici di media e lunga scadenza, da spalmare per l’intera legislatura.

Per esempio, le cose da fare con una certa rapidità erano la revisione radicale del Reddito di Cittadinanza e del Super bonus edilizio di grillina memoria, entrambi deleteri per la tenuta dei conti pubblici, un alleggerimento iniziale della pressione fiscale da attuare tramite la riduzione del cuneo in busta paga, l’imposizione dell’IRPEF in sole tre aliquote e l’avvio del regime di flat tax in alcuni ambiti, infine, un pacchetto di incentivi per il lavoro, in particolare per l’occupazione di soggetti fragili e nelle aree più problematiche del Paese. Tutto questo è stato fatto nella velocità prevista, l’ultima Manovra economica ha reso strutturali e definitivi i tagli al cuneo fiscale e all’IRPEF, e il mondo del lavoro registra ogni mese record positivi grazie agli stimoli del Governo. Le politiche di Palazzo Chigi stanno facendo bene anche sul fronte del PIL, del potere d’acquisto degli italiani, che è poi ciò che conta davvero, e dei consumi.

Poi, vi sono quelle necessità ineludibili della Nazione che i conservatori e patrioti di Fratelli d’Italia si sono impegnati, insieme ai loro alleati, di soddisfare e per le quali essi sono stati votati dalla maggioranza degli elettori. Necessità finora disattese in troppe stagioni politiche che richiedono tempi più lunghi di realizzazione. La battaglia della destra per un fisco più equo non si ferma a quanto è stato fatto negli ultimi due anni ed è destinata a continuare sino all’affacciarsi anche in Italia di un ordinamento tributario efficace e non lesivo del benessere di famiglie e imprese. Inoltre, il tema importantissimo delle riforme istituzionali, altro punto determinante della lotta passata e presente della destra e dei patrioti, non può senz’altro essere sviluppato in soli due anni. Però,  durante questo 2025 ancora in fasce assisteremo alla trasformazione in realtà di ciò che è stato progressivamente predisposto e ha già superato importanti passaggi parlamentari dal 2022 ad ora. Parliamo senza ombra di dubbio del premierato, la madre di tutte le riforme, come ricorda sempre Giorgia Meloni, della Autonomia differenziata e degli interventi migliorativi nel campo della Giustizia. Il 2025 sarà l’anno delle riforme più importanti, l’anno dei patrioti italiani! La premier, nel suo messaggio di auguri di fine anno circolato sui social, ha rivelato la propria fiducia verso un futuro prossimo della Nazione pieno di orgoglio, lavoro e benessere.

L’Italia, diciamolo pure, non sempre ha inorgoglito i propri abitanti a causa, lo sappiamo bene, di una cronica instabilità politica e di un alternarsi disarmante di troppi governi, molti dei quali sorti dalle peggiori “mandrakate” di Palazzo, che in innumerevoli occasioni hanno finito per bloccare qualsivoglia intenzione positiva e per danneggiare l’intero sistema Paese, economico e sociale. Noi conservatori e patrioti, appartenenti ad una destra politica che viene da lontano, non ci siamo mai vergognati di essere italiani, anche nei momenti più disonorevoli ai quali è stata condannata questa Nazione, ma è indubbio che determinate e macroscopiche lacune della Repubblica parlamentare abbiano minato spesso la coesione popolare e l’orgoglio nazionale. Le riforme che vedranno la luce piena nel 2025 segneranno una netta inversione di tendenza perché non si può che essere orgogliosi e sentirsi rappresentati da un Presidente del Consiglio, chiunque egli o ella sia, Giorgia Meloni o altri, eletto direttamente dal popolo e non nominato da quattro notabili al bar, che può portare a termine il mandato senza subire ricatti e sgambetti, mettere in pratica ciò per cui è stato votato e incidere, presentarsi dinanzi ai leader mondiali con autorevolezza. Il premierato sostenuto dal Governo Meloni condurrà a tale evoluzione della politica italiana. Ed è altresì bello appartenere ad una Nazione nella quale i magistrati pensino ad applicare la legge, non ad interpretarla, e ad efficientare il loro lavoro anziché a lacerare il Paese con guerre fra bande. Il 2025 sarà l’anno anche della Giustizia giusta. 

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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