Grave problema quello in cui sono incorsi i server di Amazon in questi giorni prima del fatidico Black Friday, quando sulle pagine del sito web è apparsa una notevole lista di nomi e indirizzi e-mail di clienti del colosso delle vendite online.
Il gigante dell’e-commerce ha fatto sapere di aver inviato una comunicazione via e-mail ai clienti interessati dalla violazione della privacy, mettendoli al corrente di quello che era accaduto, ma ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli su quante persone siano state colpite e dove si trovino. L’azienda, tramite i suoi portavoce, ha affermato che il problema non è nato dalla violazione del proprio sito Web o di uno dei suoi sistemi, egregiamente protetti da qualsiasi intrusione esterna, ma da un guasto tecnico che ha causato “la perdita” di informazioni sensibili, finite poi sul sito web. In una breve nota, i responsabili di Amazon hanno dichiarato: “ Abbiamo risolto il problema e abbiamo informato i clienti che sono stati coinvolti”.
Ai clienti che hanno ricevuto l’e-mail, è stato detto: “Il nostro sito Web ha rivelato inavvertitamente il tuo indirizzo e-mail o il nome e l’indirizzo e-mail ad esso collegato a causa di un guasto tecnico. Ora il problema è stato risolto. Teniamo a precisare che quanto è accaduto non è assolutamente dipeso da te o da una tua disattenzione, e non sarà assolutamente necessario cambiare la tua password d’accesso o compiere altre azioni. Ti ricordiamo che Amazon prende molto seriamente tutte le questioni relative alla sicurezza tua e del tuo account, che hanno per noi la massima priorità. Perciò abbiamo sempre attuato politiche protettive e adottato misure di sicurezza per garantire che le tue informazioni personali rimangano tali”.
L’autorità di controllo della Rete nel Regno Unito, l’Ufficio dei Commissari informatici, che Amazon deve informare in caso di una qualsiasi violazione dei dati, come recita il regolamento generale sulla protezione della privacy (GDPR) introdotto quest’anno, ha dichiarato di seguire costantemente l’evolversi della situazione. Altrettanto hanno fatto enti omologhi in tutto il mondo.
C’è da dire che il momento in cui è avvenuto questo incidente – o violazione, a seconda quello che si preferisce credere – sono i peggiori possibili per Amazon. Quello che un tempo era una sorta di rito tutto americano, Black Friday, si è oggi sparso a macchia d’olio in tutto il mondo, e sono centinaia di migliaia gli operatori commerciali britannici che attendono con ansia l’arrivo di questa giornata che spesso si è rivelata davvero vincente per le casse del terzo settore. Infatti, nelle ultime edizioni di questo particolare evento dedicato allo shopping intensivo incentivato da forti sconti per lo più reali, il vantaggio ottenuto è stato quantificato in molti miliardi di dollari.
Rispetto a quanto affermato da Amazon, si è fatto sentire Richard Walters, dirttore tecnico della ditta di cyber-sicurezza CensorNet, che ha incoraggiato le persone colpite dal malfunzionamento a cambiare comunque la loro password. “Se i rapporti di Amazon sono corretti”, ha detto l’esperto, “e le informazioni trapelate riguardano solo indirizzi e-mail e nomi, il problema non è grave come quando vennero sottratti i numeri delle carte di credito. Tuttavia, sarebbe sbagliato pensare che questa sia una violazione irrilevante. I criminali informatici possono fare molti danni con un ampio database di nomi ed e-mail. Per concludere e per una questione di tranquillità personale, non sarebbe male cambiare password, anche perché in ogni caso è buon costume modificarla periodicamente. Soprattutto considerando che moltissimi utenti hanno password prevedibili, facilmente individuabili dai cyber-criminali.”
Quindi, attenzione ai propri dati, e buon Black Friday