Tumori al seno: a Roma difficoltà a effettuare visita di controllo

Il tumore al seno è da molti anni una tematica prioritaria anche per l’Unione Europea, il Parlamento ha emanato ben due direttive a sostegno delle malate, la prima nel 2003, la seconda nel 2006. In Italia, il 18 dicembre 2014 è stata siglata l’intesa Stato-Regioni che ha stabilito l’istituzione dei Centri di Senologia. Il documento ministeriale approvato in quella occasione definisce i requisiti essenziali per i percorsi diagnostico-terapeutici in senologia. Secondo l’intesa ogni Regione deve dotarsi di una rete di centri di senologia multidisciplinari e deve avere almeno un core team di 6 professionisti dedicati: radiologo, chirurgo, patologo, oncologo, radioterapista, data manager.
Il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” aderisce a questa intesa nel 2015 e nel Maggio dello stesso anno nasceva il nuovo Day Hospital per le pazienti affette da tumori femminili. Il nuovo presidio permetteva alle pazienti di ricevere tutte le cure pre e post chirurgiche necessarie al trattamento del tumore.
L’obiettivo era quello di gestire la malattia delle pazienti dimesse e controllarne il decorso clinico. In questo percorso le donne trovavano un minimo di sostegno e di sollievo nel loro personale calvario, oltre la possibilità di poter effettuare screening gratuti. Qui le pazienti affette da neoplasie ginecologiche e mammarie potevano trovare almeno un’adeguata assistenza terapeutica ed essere seguite nei controlli successivi. Allo stesso tempo, il Day Hospital intendeva assicurare una gestione ottimale degli effetti collaterali dei trattamenti, cercando di ridurne l’impatto sulla qualità della vita. Il Day Hospital (come previsto dall’intesa regioni Stato) si avvaleva di figure professionali qualificate che operavano, in una dimensione multidisciplinare, dalla fase diagnostica alla fase chirurgica fino al follow up.
Poi, improvvisamente nel luglio scorso, le donne seguite per tumore mammario al Policlinico Gemelli si sono vistite recapitare questa email, proveniente dalla segreteria di ginecologia oncologica del policlinico romano:
Gent.ssime pazienti,
la presente per comunicare che, a causa della carenza di personale medico, il DH tumori femminili è costretto a dover annullare gli appuntamenti già fissati delle visite senologiche di controllo.
Pertanto, preghiamo le pazienti di rivolgersi al chirurgo senologo con il quale hanno svolto l’intervento chirurgico (o al proprio medico di medicina generale). In caso di referti dubbi potete fornire la nostra mail agli stessi colleghi per un confronto circa gli esami successivi da effettuare.
Sarà nostra premura avvisarVi qualora l’ambulatorio venisse ripristinato.
Certi della Vostra comprensione, Vi ringraziamo e ci scusiamo per il disagio.
DH TUMORI FEMMINILI
Dipartimento Scienze della Salute della Donna e del Bambino.
III piano ala O
Potrete immaginare lo smarrimento e l’angoscia di queste donne, lasciate improvvisamente da sole in questo difficilissimo e dolorosissimo percorso. Non un minimo di preavviso, neppure il lontano sentore che la struttura si accingesse a fare dei tagli al personale, su un settore così importante.
Abbiamo provato a chiamare noi stessi, facendo il numero in calce all’email.
Chiediamo se si tratti solamente di una pausa estiva e se il servizio potrà riprendere regolarmente. Ci viene risposto di no, che c’è mancanza di personale, mancano i medici. Prima ce n’erano sei, adesso sono rimasti solamente due.
E le malate? Semplice, potranno prenotare visite dal chirurgo che le ha operate, ovviamente intramoenia, che significa a pagamento. Ma il problema non è solo quello di dover fare controlli a pagamento. Perché è vero che la stragrande maggioranza di loro ha l’esenzione ma non riuscirà mai a riprenotare in altra struttura quegli esami in quei tempi indicati dall’oncologo che le stava seguendo. E ritardare un controllo in questi casi significa rischiare con la propria vita.
Abbiamo parlato con loro, che si sono raggruppate in una pagina Facebook che si chiama Guerriere Rosa. R. è disperata. Si è operata da appena un anno al seno e si trova in piena fase di controlli. Adesso si sente persa. Ci abbiamo parlato telefonicamente, deve al più presto fare un controllo ai polmoni per dei noduli, ha dovuto fare mille chiamate e ricorrere a tutte le se amicizie per poterla fare (a pagamento) nel più breve tempo possibile.
“Assurdo che si rimandi a tutt’altro specialista la visione, non che la prenotazione dei follow up!” lamenta un’altra dal gruppo Facebook.
” Adesso dicono di rivolgersi al senologo, il mio del Gemelli visita solo in intramoenia…..150€! – raccogliamo ancora in rete – oppure dal medico di base, non per sminuire la categoria, ma cosa ne sa il medico di base della mia terapia, o dei miei controlli! A ciascuno il suo ruolo…..!” Come darle torto.
Queste donne devono effettuare controlli periodici già fissati dall’oncologo, chi semestrali, chi trimestrali etc. E’ l’oncologo che le ha seguite a segnare questi precisi follow up, (non certo un medico di base!!) perchè conosce la situazione della paziente.
Fare un taglio del genere in quel reparto significa esporre ad un rischio notevole queste pazienti, perchè non troveranno mai, seppur potranno godere dell’esenzione ticket, in altre strutture la disponibilità di fare quegli esami nelle date previste dal loro oncologo.
Proprio ieri la Raggi aveva partecipato alla conferenza in vista del Mese Internazionale della Prevenzione dei Tumori del Seno che si è tenuta proprio al Gemelli: “la prevenzione è il nostro capolavoro” era il titolo della conferenza.
Lo vengano a spiegare a queste donne malate e lasciate in mezzo ad una strada!
Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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