Si verifica all’incirca una dozzina di volte in un secolo che il piccolo Mercurio – il pianeta più interno del sistema solare, il più piccolo tra gli otto maggiori e quello con l’orbita più eccentrica, scorra come una minuscola macchia contro il gigantesco e infuocato Sole, provocando delle impercettibili eclissi. Uno spettacolo da non perdere, che tornerà a ripetersi solo nel 2032, e che i più fortunati potranno osservare con piccoli telescopi(anche 50x è accettabile) o, al limite con un potente binocolo, soprattutto se le condizioni climatiche lo permetteranno. Se durante la nostra osservazione saremo fortunati, potremmo vedere anche alcune macchie solari (anche se ultimamente sono sempre assenti).
Spiega Giuseppe Cutispoto, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Catania: “Vale assolutamente la pena vedere il fenomeno dal vivo, poiché Mercurio è più vicino al Sole rispetto a quanto lo sia la Terra, passa costantemente fra il nostro pianeta e il Sole, ma la sua orbita è inclinata rispetto a quella terrestre; quindi è possibile osservarne il transito sul disco solare solo quando le due orbite si intersecano.”
Aggiunge l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope (un servizio avanzato fornito dall’Osservatorio astronomico Bellatrix , che consiste in diversi telescopi robotici, accessibili da remoto in tempo reale su Internet, sia per la ricerca che per il divertimento, disponibili per tutti): “Mercurio sarà perfettamente allineato fra la Terra e il Sole. Nel momento del transito il più piccolo pianeta del Sistema Solare sarà distante ‘solo’ 101 milioni di chilometri. Dalla Terra”, ha continuato Masi, “si vedrà il pianeta passare, nell’arco di qualche ora, come un piccolo disco nero che scorre sullo sfondo del grande disco del Sole”.
La durata completa del fenomeno sarà di 5 ore e 29 minuti. In Italia il fenomeno sarà osservabile a partire dalle 13:35 di oggi 11 novembre fino alle 18:04, quindi ancora per un po’ dopo il tramonto; il culmine sarà alle 15:20 sempre se le condizioni metereologiche piuttosto avverse lo permetteranno. Pessimo il tempo per l’osservazione su tutto il nord d’Italia, sul versante tirrenico compreso il Lazio e sulla Sicilia. Un po’ meglio potrebbe andare sul versante adriatico dove si prevede una nuvolosità leggera, sulla Calabria e su buona parte della Sardegna. Però, chi dovesse trovarsi a combattere con un muro di nubi pesanti, potrà osservare il transito on-line grazie alle dirette in streaming organizzate dal Telescopio Nazionale Galileo e dal Virtual Telescope. C’è da aggiungere che il fenomeno completo, con la visione del transito di Mercurio fino in fondo, sarà possibile solo in America centrale e meridionale.
L’ultimo transito di Mercurio contro il Sole perfettamente allineato con la Terra, risale a tre anni fa, il 9 maggio 2016, e quello ancora precedente all’8 novembre 2006. Osservarlo per gli astronomi è un’occasione per studiare gli strati più esterni dell’atmosfera del Sole, la fotosfera e la cromosfera. Da ricordare – per tutti – che è importante osservare il Sole solo attraverso specifiche protezioni per la vista. Mai osservare il Sole a occhio nudo, tanto meno con uno strumento ottico senza adeguati filtri in grado di schermare convenientemente la luce e le radiazioni solari: i danni provocati alla vista possono essere irreparabili. Verificare sempre che i filtri di cui si dispone siano integri e neanche minimamente danneggiati. Non crediate nemmeno che rimedi fatti in casa come maschere da saldatore, pellicole annerite o vetri affumicati siano sufficienti a garantire sicurezza.