“Come sempre la Regione invoca la legge 194 dimenticando volontariamente tutte le norme di prevenzione dell’aborto che contiene – sottolinea Donzelli – e guardandosi bene dal chiedere il rafforzamento dei servizi previsti. Un vero e proprio colpo di mano mascherato dall’emergenza sanitaria, che conduce ad un ragionamento assurdo e ipocrita: siccome c’è il rischio contagio il modo migliore per non correre rischi sarebbe facilitare gli aborti? Questo provvedimento lede gravemente i diritti della donna ad una scelta consapevole che la sinistra difende solo a discorsi, in modo becero e molto superficiale, grazie ai soliti facili slogan di facciata. Anziché punire i medici la Regione Toscana si chieda perché molte eccellenze scappano dal nostro sistema sanitario: serve pensare più alla qualità e meno alle logiche perverse di una politica ottusa. Contro queste disposizioni assurde – conclude Donzelli – ci batteremo in difesa della vita”.