“Colpo di scena, il PD vuole abolire la legge 194. Dopo anni di difesa a oltranza, accompagnata dall’accusa alle destre di volerla abolire, Elly Schlein ora si accorge del suo contenuto e lo contesta prendendosela con FDI invece che con PCI-PSI-PSDI-PRI-PLI che l’approvarono nel 1978”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Ricapitolando -prosegue- Art. 1. Comma 1. ‘Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana fin dall’inizio». È d’accordo il PD?
Sempre all’articolo uno comma 3 si legge: “Lo Stato, la Regione e gli Enti Locali… promuovono e sviluppano i servizi socio sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”. È d’accordo il PD? All’articolo 2 recita: I consultori familiari (…) assistono la donna in stato di gravidanza: (…) d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita’.(…)”. È d’accordo il PD?”
“Infine -aggiunge Rampelli- l’articolo 5 che non solo ribadisce la funzione dei consultori nel rimuovere le cause che porterebbero alla all’interruzione volontaria della gravidanza ma sorprendentemente chiama in causa una figura che è stata fin qui ignorata nell’attuazione della legge, i padri: «Il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero all’interruzione della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto».
“Anche questo articolo -ha concluso- è stato votato dall’ex Pci e approvato dal Parlamento italiano. Se il Pd non si riconosce più nella legge che il ‘partito padre’, il Pci, ha approvato, allora promuova un referendum abrogativo. Finché esiste la 194, il diritto all’aborto non verrà toccato dal centrodestra, ma il centrodestra ha il diritto/dovere di applicarla tutta”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.