Accordo Rai-Unirai: riconosciuto il nuovo sindacato dei giornalisti. Più pluralismo nella Tv di Stato

Storico passaggio in Rai: è stato raggiunto, ieri sera, l’accordo tra Rai e Unirai-Figec-Cisal, la nuova sigla sindacale dei giornalisti Rai, nata il 16 dicembre scorso. Un accordo che ha portato alla firma di un protocollo di relazioni industriali tra la Rai e il nuovo sindacato. Ha accolto con entusiasmo la notizia Francesco Polese, segretario di Unirai: “Per noi – ha spiegato – si tratta di un fondamentale passaggio che rappresenta un nuovo punto di partenza. Abbiamo chiesto l’impegno da parte dell’azienda ad aprire, nell’immediato, la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto da molti anni”.

“Il pluralismo di voci può solo far bene a tutti”

Ora i sindacati dei giornalisti Rai diventano due: oltre alla Usigrai, sorta nel 1984, ora la nuova sigla garantirà un maggiore pluralismo in Rai anche nell’ambito sindacale: “La presenza di un nuovo interlocutore riconosciuto – ha infatti dichiarato il segretario Polese – rappresenta una buona notizia per il sindacato. Il pluralismo di voci può solo far bene a tutti”. Dello stesso parere anche i vertici della Figec Cisale: “Il protocollo Rai-Unirai Figec Cisal rappresenta un ulteriore traguardo storico per il pluralismo sindacale nella categoria dei giornalisti. Il dipartimento Unirai – hanno infatti aggiunto – è stato istituito nello spirito con cui, il 28 luglio 2022, è stato fondato un sindacato ‘per’ e non ‘contro’ con il semplice obiettivo di offrire una casa a quanti non si riconoscono nel pensiero unico”. Queste le parole di Carlo Parisi, Lorenzo Del Boca e Pierluigi Roesler Franz, rispettivamente segretario generale, presidente e delegato agli affari giuridici e legislativi della Figec Cisal.

Rotto il monopolio della sinistra

L’Unirai, dopo l’accordo con la Tv di Stato, riceve una rappresentatività significativa dei giornalisti, potendo ora la Rai fare affidamento su una nuova sigla sindacale. È una Rai, di fatto, che si fa più pluralista, seguendo quella nuova scia di rinnovamento rispetto al passato: una Rai pluralista come una Tv di Stato chiede di essere. Tuttavia, c’è da dire che la nascita della nuova sigla sindacale non è stata accolta da tutto il mondo politico con lo stesso entusiasmo: da sinistra, infatti, i “democratici” hanno faticato ad accettare il nuovo sindacato, definendolo di fatti “meloniano” e cercando per questo di ostacolarne lo sviluppo. Alcuni giornali, infatti, avevano tentato nei scorsi mesi di diffondere alcune notizie per screditarne l’operato, raccontando di presunte pressioni del nuovo sindacato sui giornalisti già appartenenti all’altra sigla. In pratica, alla sinistra non è piaciuta la mossa di rompere il quarantennale monopolio in Rai del sindacato Usigrai. Comunque, il riconoscimento dell’Unirai è un nuovo importante passo avanti per raggiungere un pieno ed equo pluralismo nella Tv di Stato.

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