Accuse, ricostruzioni e complotti vari: le assurde tesi della sinistra sul caso Almasri

Malgrado sia evidente che sul caso Almasri ci sia stata una mossa politica dietro l’indagine su mezzo governo, benché sia caduca l’ipotesi di una responsabilità penale in capo ai membri dell’esecutivo, la sinistra si avventura comunque in critiche e addirittura in ricostruzioni a dir poco fantasiose. C’è quella, ad esempio, del guru dell’antimafia, Roberto Saviano, ma a quella ci arriveremo. Vogliamo prima trattare la grande novità comunicativa scelta dal Pd: il paragone tra Giorgia Meloni e Benito Mussolini. Come sempre una riuscitissima strategia, il Nazareno ha voluto azzardare una similitudine, la stessa che a quanto pare ha fruttato alla sinistra un calo di voti e che ha ridotto la sua credibilità a livello nazionale. Il paragone riprende font e simbologia di “M il figlio del secolo”, la serie tv di Sky incentrata sull’ascesa del fascismo ispirata dall’omonimo romanzo della new entry antifa’, Antonio Scurati. Forse un rimando per attirare l’attenzione dei fan della serie che in molti, con un salto temporale di circa un centinaio di anni e senza nessuna motivazione particolare, attualizzano. Ci casca anche il Pd e Meloni, sui suoi profili social, diventa “M la bugiarda del secolo”: “È evidente che il governo mente. Meloni deve dire la verità al Paese”, dice a completamento la segretaria Elly Schlein.

Arriva il turno di Giuseppe Conte che, paragone con un dittatore a parte, usa forse toni più aspri, partendo addirittura dalla sua presidenza, all’epoca della pandemia: “Lei [Meloni, ndr] vuole alludere al fatto che siano denunce politiche. Io sono stato attaccato sul piano politico da FdI, quando l’attuale vicepresidente di Regione Lazio, fece un esposto mettendo in mezzo la mia compagna. In quel caso – aggiunge il presidente del M5s – Meloni disse che non dovevo permettermi di parlarne pubblicamente, ma farlo nelle sedi opportune. L’ho fatto senza frignare”. Ma forse Conte dimentica che lui chiudeva gente in casa a suon di Dpcm, atti amministrativi che non possono limitare libertà fondamentali. Ma andiamo avanti: “Da oggi il governo italiano ha oltrepassato limite invalicabile: ha deciso che l’Italia non è più per la legalità internazionale, l’Italia che ha sottoscritto protocolli, non rispetta più il diritto umanitario, sottrae uno Stato democratico, i valori vengono calpestati per proteggere un criminale”. E ancora: “Quando lei dice ‘non sono ricattabile’, in realtà lei è sotto schiaffo di ricchi e potenti. Mentre qui i poveri cittadini se la passano malissimo” disse chi sottobanco parlava con la Merkel tranquillizzandola: “Angela, io sono convinto”…

Ma nella grande folla che si è agitata in queste ore per criticare il governo accusandolo di complottismo, spicca Saviano. Lo scrittore campano crea una versione tutta sua del caso Almasri: “Giorgia Meloni è sotto estorsione. È sotto estorsione perché sa benissimo di essere alleata ai cartelli criminali libici. E Giorgia Meloni quindi risponde all’avviso di garanzia aggredendo il procuratore”. Meloni ha presentato “Francesco Lo Voi come lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini. Francesco Lo Voi ha una storia articolata e molto complessa. Fa riferimento a un processo, legittimamente svolto, necessario, finito in primo grado con l’assoluzione di Salvini”. Lo stesso che lui aveva previsto finisse con la condanna del leader della Lega”. Ma, dice Saviano, “andiamo avanti perché l’orrore non è ancora finito”: “Danno la responsabilità alla magistratura ma hanno costruito l’architettura per permettere ad Almasri di scappare”. E ancora: “Giorgia Meloni è sotto ricatto. Giorgia Meloni è sotto estorsione che paga mensilmente con le risorse che vanno alla mafia libica”. Ma siamo sicuri che i complottisti stanno a destra?

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