“Non esiste un’acqua privata. L’acqua è un bene pubblico e deve essere disponibile per tutti, senza sprechi e a costi sostenibili per le famiglie e le imprese. Quindi non è questione di acqua pubblica o privata ma di gestione dei sistemi di captazione, potabilizzazione, adduzione dell’acqua nelle nostre case e nelle nostre aziende. In pratica si discute se AQP deve continuare a dar da mangiare alla clientela della politica e dei politicanti o se deve essere gestito con efficienza ed economicità garantendo la competitività gestionale in un regime di concorrenza. Capisco che i colleghi del PD paventino una perdita di chances nel mercato delle vacche al quale ci ha abituato il Presidente Emiliano ma chiamare addirittura in causa il governo Meloni è quanto meno da principianti. Infatti, non è il governo ad avanzare profili di incostituzionalità ma l’Autorità garante della concorrenza del mercato che ha trasmesso il proprio parere al governo Meloni e per conoscenza anche alla Regione Puglia. E’ sulla base di questo parere che il governo è pronto a impugnare la norma davanti alla Corte Costituzionale. In particolare, secondo l’Autorità della concorrenza, la costituzione della cosiddetta ‘società veicolo’, nella quale dovrebbero confluire le quote dei Comuni pugliesi, ‘sembra rispondere alla sostanziale finalità di creare le condizioni per l’individuazione della modalità in house di affidamento del servizio idrico integrato in favore della medesima società veicolo e, quindi, della società Acquedotto Pugliese’.
Mentre la legge regionale, secondo l’Authority, dovrebbe solo limitarsi a individuare l’ente o il soggetto preposto a deliberare la forma di gestione del servizio idrico integrato e ad aggiudicare la gestione del servizio, ma non dovrebbe direttamente provvedere all’esercizio delle funzioni, neanche precostituendone le condizioni. Detto in parole povere non ci può essere un affidamento diretto ma si deve fare una gara alla quale non è esclusa la possibilità di partecipazione di una società pubblica. La conclusione dell’Autorità è che la legge pugliese presenti ‘profili di incostituzionalità’, oltre a porsi in ‘contrasto con la normativa primaria posta a presidio della concorrenza’. La concorrenza è a favore dei consumator mentre i colleghi del Pd pensano al mantenimento delle poltrone”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo.