“Il Governo ha presentato un emendamento al decreto legge Ambiente che sancisce il valore strategico nazionale dell’Acquedotto Pugliese, una delle infrastrutture idriche più importanti in Europa, con oltre 33.000 chilometri di rete e circa 4 milioni di utenti”, lo dichiara il senatore pugliese Ignazio Zullo. “E’ bene ricordare però, che ai tempi dell’approvazione della legge regionale sull’acqua pubblica, nel marzo scorso, l’autorità garante per la concorrenza del mercato rilevò nella stessa delle ‘criticità di natura concorrenziale’ e in seguito a ciò il Governo la impugnò davanti alla Corte Costituzionale. Per questo motivo Emiliano inveì contro il governo considerando quell’impugnazione ‘un atto di guerra’ . A distanza di pochi mesi, invece, sarà proprio grazie al governo e in particolar modo al ministro Fitto, se si riusciranno a risolvere le criticità costituzionali emerse nella normativa regionale permettendo alla regione Puglia di cedere quote ai comuni, garantendo loro il controllo analogo anche attraverso società partecipate”.
Lo dichiara in una nota il senatore pugliese Ignazio Zullo. “L’emendamento presentato dal governo Meloni rappresenta una risposta concreta e responsabile alle problematiche normative sollevate, in linea con le disposizioni nazionali ed europee”. E prosegue: “Questa vicenda sottolinea ancora una volta la differenza di approccio tra il governo di centrodestra e le amministrazioni di centrosinistra di livello nazionale e regionale. Perché se il centrosinistra ha spesso adottato visioni ideologiche e normative approssimative, rischiando ripetutamente l’incostituzionalità – come già accaduto nel 2012 – il centrodestra si è distinto per un atteggiamento pragmatico e orientato alla soluzione dei problemi. L’ emendamento – conclude Zullo – non solo tutela il carattere pubblico dell’Acquedotto Pugliese, ma assicura anche che la gestione dell’acqua rimanga nelle mani dei pugliesi. Il Governo di centrodestra, così come avvenne durante il governo Berlusconi, si impegna a garantire che l’Acquedotto Pugliese resti un bene dei pugliesi, preservando il controllo locale sull’infrastruttura e il servizio idrico integrato”.