Addio redditometro, Governo Meloni sempre dalla parte dei contribuenti onesti

Come promesso da Giorgia Meloni continua la rivoluzione portata avanti dal governo per un fisco “amico” dei contribuenti e non oppressivo. Con il via libera del Consiglio dei Ministri del 26 luglio arriva l’ennesima svolta: addio al grande fratello fiscale e proroga della quinta rata della rottamazione quater.

Le misure decise in Cdm

Con l’abolizione del redditometro è finita l’era del fisco vessatorio che tartassava indiscriminatamente tutti i cittadini. D’ora in poi gli onesti contribuenti non avranno più nulla da temere, partirà la caccia ai veri evasori, coloro che si dichiarano nullatenenti ma girano col Ferrari e vanno in vacanza con lo yacht alla faccia di chi paga le tasse: “Il vecchio e odioso redditometro viene sostituito dal ladrometro, strumento che consentirà al fisco di stanare i grandi evasori” sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, responsabile programma del partito. 

Inoltre, la proroga della quinta rata della rottamazione quater dal 31 luglio al 20 settembre è una boccata d’ossigeno per cittadini e imprese, il governo Meloni ancora una volta capisce i bisogni degli italiani e decide di non gravare ulteriormente aggiungendo un’altra scadenza fiscale in un periodo così delicato come quello estivo per le famiglie: “Fratelli d’Italia è vicina ai contribuenti onesti con ogni mezzo possibile e decisi nel perseguire chi furbamente vuole frodare la collettività”, sostiene Lino Ricchiuti, viceresponsabile nazionale del dipartimento imprese e mondi produttivi di FdI. Le nuove misure comprendono anche la flat tax per i redditi aggiuntivi che risulteranno dalle partite Iva che aderiranno al concordato biennale preventivo. La tassa in questione cambierà in base alla pagella fiscale delle entrate: coloro che hanno un voto tra 8 e 10 verseranno solo il 10% sulle somme emerse, mentre se la valutazione sarà tra 6 e 8 il 12% e, infine, chi non raggiungerà la sufficienza dovrà versare il 15%. Mentre per i forfettari la flat tax sarà invece del 10% e per le start up del 3%. In aggiunta, l’Agenzia delle Entrate non potrà effettuare accertamenti basati su presunzioni semplici per coloro che sono in regime forfettario e aderiscono al concordato. Vengono poi estesi da 30 a 60 giorni i termini per pagare gli avvisi bonari e la prima rata in caso di pagamento rateale. Tutte misure che creano i presupposti per arrivare alla “pace fiscale” tanto desiderata dai contribuenti. 

Ecco le direttrici del governo Meloni: concretezza e ascolto.

Smentita la sinistra

Il fisco amico, tanto dileggiato dalla sinistra che gridava allo scandalo perché il governo avrebbe strizzato l’occhio ai furbetti e favorito l’evasione, si dimostra un’intuizione che ha portato ad un cambio di passo nei rapporti tra Stato e contribuente. I dati lo dimostrano: 24,6 miliardi di entrate finali aggiuntive rispetto alle previsioni iniziali, aumentati i versamenti Irpef, Ires, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e delle imposte di registro e bollo. La soddisfazione del viceministro di Fratelli d’Italia, Leo: “Si tratta di un risultato importante che smentisce i fan del tanto peggio tanto meglio. È un risultato che dimostra il buongoverno della Meloni e del centrodestra”. 

Le riforme convergono in una direzione: aiutare gli italiani, con buona pace della sinistra che continua ad essere sonoramente smentita dai numeri.  

Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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