“Bene l’accordo tra OpenAI e Cdp Venture Capital, come spinta al mondo startup italiano, ma attenzione a che preluda ad accordi simili con i competitor: Anthropic, Gemini, l’Europea Mistral, ma anche e soprattutto Llama di Meta che è opensource, vanno tutte promosse in Italia per non trovarsi in poco tempo a rafforzare un potenziale futuro monopolista. l’Italia nella corsa alla AI è probabilmente fuori gara per la realizzazione di una propria GPT generalista, ma rimane una Nazione a vocazione industriale anche nel digitale e deve fare attenzione a tutelare la propria autonomia strategica. E questo il nostro presidente Meloni ce l’ha ben chiaro visti i recenti colloqui a New York con il Ceo di OpenAi Sam Altman ed altre personalità delle Big Tech”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani