23 miliardi sono stati puntati dal Governo Meloni per il sostegno alle mamme lavoratrici, da sempre priorità dell’Esecutivo, che sta impiegando tutte le sue energie per agevolare l’occupazione femminile. Tra le misure proposte dal governo c’è la conferma del taglio delle aliquote Irpef in vigore da quest’anno e alla riproposizione della riduzione del cuneo, sui salari medio bassi. Al lavoro anche sul rinnovo degli aiuti previsti per le mamme lavoratrici. Il punto verrà affrontato nel vertice previsto per il 30 agosto, tra la premier Giorgia Meloni e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il bonus per le mamme lavoratrici con due figli a carico sarà dunque riconfermato, come ha rassicurato il ministro del Lavoro Marina Calderone, ospite al Meeting CI di Rimini: “La misura era sperimentale ma non c’è una riflessione strutturale per farla cessare”.
“Bisogna essere prudenti, dobbiamo guardare alla tenuta dei conti”, ha detto la Calderone che ha parlato, oltre che del cuneo contributivo, anche della “conferma degli interventi a favore della genitorialità”.
Sempre dal palco di Cl a Rimini, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha tranquillizzato: “L’esonero per chi ha 2 figli era sperimentale nella Manovra 2024, il nostro obiettivo è consolidare, trovando percorsi per mantenere e intensificare”, ha dichiarato la titolare del Lavoro che avrà il compito di garantire il provvedimento in collaborazione con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti
Confermati gli interventi a favore della genitorialità: Esonero totale dalla quota dei contributi previdenziali per le mamme lavoratrici e non solo
Il bonus mamme prevede un esonero totale dalla quota dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti con tre o più figli a carico. Il provvedimento è rivolto alle madri assunte con contratto a tempo indeterminato e si estende fino al compimento del diciottesimo anno d’età del figlio più piccolo. La novità riguarda l’estensione anche alle lavoratrici con due figli a carico fino al decimo anno d’età del secondogenito. A prescindere dal numero di prole, lo sgravio osserva un limite di tremila euro lordi l’anno, che corrispondono a circa 250 euro al mese.
Nei soli primi mesi del 2024, il bonus mamme è stato richiesto tra il 74 e il 75% delle aventi diritto. La platea delle lavoratrici beneficiarie del bonus è stata di circa 550mila, pari a circa il 75 per cento della platea potenzialmente interessata nello stesso periodo. Il numero complessivo delle lavoratrici beneficiarie è destinato a crescere, per effetto di un aumento fisiologico nel tempo dell’avvio della nuova misura e dell’ingresso di nuove lavoratrici nel corso dell’anno”. Dati confermati dall’Inps, come ha provveduto a sottolineare il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, durante l’intervento al question time alla Camera: “Nei primi cinque mesi l’accesso alla misura è stato richiesto da oltre il 74 per cento delle aventi diritto, cioè tre donne su quattro”. Dati che da allora, sono ancora in aumento, infatti stando ai dati Inps aggiornati al 30 giugno, sarebbero oltre 627mila le fruitrici del bonus. Con un’adesione pari al 79% delle potenziali beneficiarie.
Le strategie finora messe in atto dal Governo Meloni, si sono rivelate vincenti, a confermarlo, sono i numeri raccolti dall’ Ocse che vedono, sul reddito medio pro capite, l’Italia crescere più degli altri Paesi del G7. Risposte concrete da parte del Governo sul pacchetto natalità, che fin dall’insediamento, ha mostrato un solido impegno sul tema. La sfida dell’Esecutivo sarà dunque quella di stabilizzare e consolidare il trend positivo ottenuto fino ad oggi.