“È responsabilità di coloro che siedono intorno a questo tavolo affrontare questo flagello che fa vergognare l’umanità. Ecco perché abbiamo fissato il lancio di un’alleanza globale contro la fame e la povertà come obiettivo centrale della presidenza brasiliana al G20. Questa sarà la nostra più grande eredità. Non si tratta solo di fare giustizia, ma è un prerequisito per costruire società più prospere e un mondo pacifico”.
Con queste parole il Presidente Lula ha aperto la 19° riunione del G20, che ha avuto inizio ieri, lunedì 18 novembre.
Al centro del programma del summit il tema della povertà e della fame, la riforma delle istituzioni in termini di governance globale, e infine lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica.
Tutti temi cruciali per la comunità mondiale di oggi e che si allineano con quanto si sta affrontando sempre in questi giorni anche nella riunione Cop29 a Baku.
Tra le varie personalità presenti a Rio de Janeiro, il nostro Presidente del Consiglio, che si sta rilevando un attore fondamentale con cui vari leader si stanno confrontando e stanno stabilendo relazioni sempre più strette e solide.
Gli incontri bilaterali di Meloni a Rio de Janeiro: da Lula a Modi l’Italia rafforza il proprio impegno
Già dalla vigilia dei lavori Giorgia Meloni ha tenuto un importante incontro con il Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, nel corso del quale è stata ribadita la condivisione delle priorità tematiche affrontate, oltre alla manifestazione di una comune volontà di continuare a lavorare per rafforzare il partenariato tra Roma e Brasilia, concentrandosi su settori strategici quali quelli economico-commerciale e quello dell’energia e dello sviluppo infrastrutturale, discutendo nello specifico sull’opportunità di concludere un nuovo Piano d’Azione del Partenariato Strategico Italia-Brasile per il quinquennio 2025-2030.
A margine dei lavori della prima giornata Meloni ha poi tenuto un colloquio bilaterale con il principe Ereditario dell’Emirato di Abu Dhabi, Sheikh Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan.
L’incontro ha costituito l’occasione per fare il punto sulle relazioni bilaterali tra i due Paesi, con particolare riferimento alle opportunità di investimento e alla cooperazione economica nei settori dell’energia, delle grandi infrastrutture di connessione e dell’intelligenza artificiale.
Il Presidente Meloni e il Principe Ereditario hanno inoltre espresso apprezzamento per l’eccellente collaborazione avviata tra Italia ed Emirati Arabi Uniti nel promuovere partenariati paritari con le Nazioni africane nel quadro del Piano Mattei, in relazione al quale si intende organizzare presto un business forum che riunisca le imprese italiane ed emiratine attive in Africa per approfondire ulteriormente le sinergie esistenti e svilupparne di nuove.
Giorgia Meloni ha poi interloquito con il Primo Ministro canadese Justin Trudeau. Un colloquio che ha seguito quello già avvenuto in occasione del G7 di Borgo Egnazia, in cui Italia e Canada avevano deciso di attuare il Piano d’Azione per la cooperazione rafforzata tra Italia e Canada. Dopo pochi mesi, tale Piano ha già raggiunto risultati soddisfacenti, anche a seguito dello svolgimento della prima riunione del Joint Advisory Group sull’intelligenza artificiale, l’adozione di una dichiarazione congiunta sulla cooperazione nel settore dei materiali critici e il rafforzamento della collaborazione tra le rispettive Agenzie spaziali.
A seguire, l’incontro del Presidente italiano con il primo ministro indiano Narendra Modi. Un binomio, quello italiano-indiano, che si è fortificato proprio grazie alla personalità del premier italiano. Anche in questa occasione, i due leader hanno avuto modo di confrontarsi sull’impegno comune da portare avanti in settori chiave come quello del commercio e degli investimenti, della scienza e tecnologia, delle tecnologie nuove ed emergenti, dell’energia pulita, dello spazio e della difesa.
Inoltre, i “Melodi”, hanno ribadito il loro impegno per far avanzare il partenariato strategico India-Italia e hanno annunciato un piano d’azione strategico congiunto 2025-29, delineando così una visione congiunta per i prossimi cinque anni, unitamente anche alla attuazione di iniziative legate, ad esempio, all’Alleanza Globale per i Biocarburanti e il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa, di cui sono membri fondatori.
Infine, il Capo dell’esecutivo italiano, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente della Banca Mondiale, Ajay Banga.
Il colloquio ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla collaborazione rafforzata tra l’Italia e la Banca Mondiale. Al centro del colloquio, oltre a fare il punto sulla collaborazione rafforzata tra l’Italia e la Banca Mondiale, si è discusso in modo particolare di come realizzare congiuntamente iniziative di sviluppo nelle Nazioni africane nei settori chiave del Piano Mattei per l’Africa, quali energia, infrastrutture, acqua e formazione.
Nel corso della discussione, il Presidente del Consiglio ha annunciato l’intenzione dell’Italia di accrescere il proprio contributo al rifinanziamento triennale dell’International Development Association (IDA) anche al fine di permettere all’organo, che destina il 75% delle sue risorse all’Africa, di rafforzare il proprio sostegno ai progetti realizzati nel quadro del Piano Mattei.
Il G20 in Brasile, insomma, rappresenta un momento di riflessione e di coordinamento dell’azione mondiale, ma è altresì una rilevante opportunità di dialogo politico. E l’Italia, come si è potuto vedere, è riuscita a cogliere al meglio tale occasione. Senza dimenticare, tra l’altro, di proseguire in maniera fattiva il lavoro iniziato sotto la presidenza italiana del G7, che inevitabilmente si pone in linea con quanto in programma a Rio.
I numerosi colloqui portati avanti dal premier italiano, insomma, sono l’emblema di un Paese che è finalmente in grado di affrontare tematiche mondiali in maniera concreta e ferma, e che si pone scientemente come punto di riferimento fondamentale a cui guardare per raggiungere obiettivi comuni di crescita e di stabilità.
Evviva Giorgia Meloni!
Ottima politica estera, sarebbe opportuno ridurre l’impegno con l’Ucraina e giungere ala pace poiché il popolo Ucraino è stufo ed è “impoverito” nel futuro dalla decine di migliaia di giovani caduti in guerra tutto ciò anche alla luce della decisione di Zelensky di usare le mine – proibite dagli accordi internazionali – per fermare l’avanzata russa.
Altro problema della massima importanza per gli italiani è lo strapotere della magistratura che blocca lo sviluppo della Nazione.
Giorgia Meloni dobbiamo proteggerla da tutti e tutto: avanti così!