Un viaggio nella storia, nella memoria e nell’identità italiana, che inizia da un quartiere romano nato proprio dall’Esodo. È partito il 23 giugno dal Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma il Viaggio del Ricordo, l’iniziativa promossa dall’Agenzia Italiana per la Gioventù sotto la guida del Presidente Federica Celestini Campanari, nell’ambito delle celebrazioni del Giorno del Ricordo, in collaborazione con il Tavolo della Presidenza del Consiglio e il Ministero per lo Sport e i Giovani. Protagonisti: 65 ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia, tra i 18 e i 25 anni.

Nella chiesa di San Marco Evangelista in Agro Laurentino, cuore simbolico del quartiere, i giovani partecipanti sono stati accolti da don Mario, parroco sensibile alla storia della diaspora adriatica e custode delle sue memorie. A fare gli onori di casa anche Donatella Schürzel, presidente del Comitato romano dell’ANVGD, che ha ricordato: «Roma è stata tra le prime città italiane a promuovere un Viaggio del Ricordo, e oggi accogliamo giovani già formati, consapevoli e desiderosi di approfondire una pagina drammatica ma fondante della nostra storia nazionale».

Nel corso della mattinata i partecipanti hanno visitato il Museo Diffuso del quartiere, l’Archivio-Museo Storico di Fiume, le Mattonelle del Ricordo, il cippo ai caduti e il murale recentemente inaugurato nell’ex villaggio operaio dell’EUR42, oggi simbolo di rinascita della comunità degli esuli. Non sono mancate le Panchine del Ricordo dedicate a figure come Norma Cossetto e agli atleti della diaspora che hanno portato onore all’Italia: Nino Benvenuti, Abdon Pamich e Ottavio Missoni.
A rappresentare il Ministero per lo Sport e i Giovani, il Capo di Gabinetto Massimiliano Atelli, che ha ricordato le sue origini dalmate e l’orgoglio per un’iniziativa che «non è solo memoria, ma educazione alla cittadinanza, alla storia e alla verità».
Anche Marino Micich (Società di Studi Fiumani), la dirigente ministeriale Caterina Spezzano e Serena Ziliotto (Federazione degli Esuli, Libero Comune di Zara in Esilio) hanno preso la parola, sottolineando l’importanza di far conoscere il patrimonio culturale, linguistico e umano delle terre adriatiche, spesso dimenticato o rimosso dalla narrazione pubblica.

Un itinerario simbolico tra memoria e identità
Dopo l’apertura a Roma, il viaggio è proseguito con il volo per Trieste e le tappe commemorative presso il Sacrario Militare di Redipuglia, la Foiba di Basovizza e la Risiera di San Sabba. Da lì, la carovana giovanile percorrerà l’Adriatico orientale fino a Pola, Fiume, Zara, Spalato e Ragusa di Dalmazia, incontrando le comunità italiane locali e scoprendo i segni viventi della storia comune. Un itinerario che unisce la tragedia dell’Esodo e delle foibe alla speranza di un’Europa consapevole delle proprie radici.

L’obiettivo? Riportare al cuore e con il cuore le ferite della storia, come recita il motto stesso dell’iniziativa. Perché come ha ricordato il Presidente dell’AIG, «le tragedie del passato non si ripetano in futuro». E perché, oggi più che mai, l’Europa ha bisogno di giovani capaci di riconoscere le proprie radici.