Algeria, Bouteflika si dimette: prevenire derive pericolose

Nella giornata del 2 aprile il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika ha rassegnato le dimissioni, dopo aver mantenuto inalterato il suo potere per ben vent’anni.

Da febbraio, dopo l’annuncio dell’ormai ex presidente algerino di voler correre per un quinto mandato alle prossime elezioni del 18 aprile, centinaia e poi migliaia di algerini sono scesi in piazza per manifestare contro un tale stato di cose. La maggior parte dei manifestanti sono risultati essere giovani al di sotto dei 30 anni, che hanno posto l’attenzione sula mancanza di riforme economiche e sull’alto tasso di disoccupazione.
Il capo di Stato ha però alla fine ritrattato, annunciando un rinvio (ipotetico) delle elezioni: il che non ha fatto altro che accrescere il malcontento del popolo.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, facciamo un breve flashback sulla storia di Abdelaziz Bouteflik. Il Fronte Nazionale per la Liberazione inizia a prendere il potere in Algeria sin dall’indipendenza dalla Francia nel 1962, dopo ben sette anni di conflitti; Bouteflika giunge al potere nel 1999 e impone la propria figura mettendo fine alla guerra civile con i militanti islamisti, che uccisero circa duecentomila persone.

Ma cosa ci si deve aspettare adesso che l’egemonia del Presidente algerino è giunta al capolinea? Innanzitutto, sarà invocato l’articolo 102 della Costituzione algerina, dopo che il Presidente avrà formalmente rassegnato le sue dimissioni. L’Assemblea Costituzionale si dovrà successivamente riunire e annunciare la vacanza dell’ufficio presidenziale. Dopodiché, tale decisione avrà bisogno di essere approvata e ratificata da parte di entrambe le Camere del Parlamento: la cosiddetta Camera bassa, cioè l’assemblea nazionale del popolo, e il Consiglio della Nazione, che risulta essere l’equivalente del Senato in Francia. Nel passaggio successivo, il portavoce della Camera alta dell’Algeria sarà investito della carica di Presidente ad interim per una durata di 90 giorni. L’attuale portavoce ha 77 anni ed è Abdelkader Bensalah. Se per quasiasi motivo il posto del portavoce dovesse rimanere vuoto, assumerà la carica il Presidente dell’Assemblea costituzionale, Tayeb Belaiz, 70 anni.

Durante questi 90 giorni, dovranno essere organizzate le future elezioni presidenziali, in merito alle quali il Presidente ad interim non avrà alcuna ingerenza. In attesa del risultato, non saranno accettati rimpasti o dimissioni da parte del governo in carica. Sono molte le domande che emergono in questa incerta situazione, ma le risposte rimangono ancora elusive. Ciò che è certo è che il popolo algerino ha perso la propria speranza e fiducia nei confronti del lavoro dell’attuale governo e che non può far altro che andare avanti.

Come dichiarato da Bouteflika, egli si è “dimesso per prevenire il degenerare in derive pericolose. Tocca agli algerini gestire la transazione del Paese.”Speriamo che questo augurio possa realizzarsi e portare ad una vera realtà di indipendenza e libertà in Algeria.

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