E’ previsto per il 25 Febbraio alle ore 17, presso la prestigiosa Sala del Refettorio alla Camera dei Deputati un
Il centro della discussione verte sul deposito che gli Stati aderenti all’area valutaria sono obbligati ad effettuare per le transazioni estere, direttamente su un conto del Tesoro francese: se ad esempio il Niger, che è notoriamente una nazione ricca di uranio, dovesse vendere 1 miliardo di euro di uranio all’Italia, 500 milioni verrebbero depositati a Parigi. La scusa è quella di tenere stabile la moneta coloniale, garantendo il cambio con l’euro. Con questa tecnica Parigi, di fatto, continua a ‘saccheggiare’ le ex(?!) colonie delle materie prime di cui l’Africa è straricca.
Le recenti tensioni tra Francia e Italia hanno una radice lontana, risalgono almeno al 2011, quando Sarkozy decise unilateralmente e senza interpellare la comunità internazionale, di bombardare la Libia. Quella guerra portò all’assassinio del Colonnello Gheddafi, con conseguente destabilizzazione di una nazione-chiave per il controllo dei flussi migratori. Lì iniziò il caos dell’ondata migratoria verso l’Italia. Giorgia Meloni ha provato più volte a ricordare che, secondo quanto pubblicato dal Dipartimento di Stato Americano dopo lo scandalo di Wikileaks, la Francia attaccò la Libia proprio per difendere la moneta coloniale dal piano di Gheddafi di sostituirla con una moneta africana. Questa vicenda, che ancora non è stata sufficientemente trattata e ripresa dal main stream, mette in crisi anche la classe dirigente del PD che aveva sostenuto che il Franco CFA è un favore che la Francia fa alle ex colonie.
Ma la questione sarà trattata direttamente dai diretti interessati, porteranno infatti la loro testimonianza gli esponenti del movimento panafricanista Fotsing Mbeku e Kamwa Yohoum Lionel.
Il 25 Febbraio sarà una buona occasione per fare corretta informazione, per togliere definitivamente il velo da una questione molto seria, da cui dipende il futuro e lo sviluppo dell’Africa. Lo slogan “aiutiamoli a casa loro” prende senso solo se si aiutano le popolazioni africane ad emanciparsi da chi per interesse le sfrutta e le sottomette.
INFO UTILI
Per partecipare al convegno occorre prenotarsi lasciando un messaggio alla pagina facebook: https://www.facebook.com/NoAlFrancoCFA/ o in alternativa è sufficiente inviare una mail con all’indirizzo ufficiostudi.fdi@senato.it. Si ricorda che per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca.