Vi ricordate quando iniziò a prendere piede e consensi il M5S? Vi ricordate quando ognuna delle loro attività istituzionali doveva essere svolta sempre in piena trasparenza e con l’esplicito consenso dei militanti? Bene, scordatevi quei tempi. Dimenticate quel movimento nato dall’indignazione generale che doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno.
Oggi, probabilmente, nemmeno i loro iscritti e simpatizzanti si riconoscono o identificano nella loro linea di pensiero e di azione. Tant’è che dalle recenti manovre per la formazione di un nuovo Governo, non sono mancate insoddisfazioni generali e richieste di un ritorno al passato.
“Che strano… in tutti questi anni ci avete fatto votare su Rousseau per qualsiasi cosa… invece per quando riguarda questa disgustosa alleanza (Pd-M5S ndr) che sta per nascere nessun voto?”. Uno dei tanti commenti che circolano negli ultimi giorni sui social. “Patto delle poltrone: oggi alle ore 14.00 le delegazioni del #M5S e del #PD si incontreranno. Per “onestà” chiediamo a Beppe Grillo e a Luigi Di Maio di trasmettere il confronto in diretta streaming. Oppure i grillini hanno cambiato idea anche su questo?” Ha dichiarato Giorgia Meloni.
Insomma, la recente mancanza di trasparenza non solo ha creato attrito all’interno del partito stesso, ma si è ripercossa anche nel mondo politico generale. E mentre si disegna un’altra innaturale alleanza, una coalizione sovranista che oggi ha il vero consenso della maggior parte degli italiani, probabilmente non potrà nemmeno governare.
Una cosa è certa: il M5S, il partito del “vaffaday” e del “mai con il Pd”, ha la memoria corta oppure vorrebbe che l’avessero gli altri…