L’Italia è una nazione ricchissima di storia, bellezza, natura e multiforme cultura, di cui i turisti, stranieri e non, possono godere in ogni momento dell’anno ed in particolare in estate, quando viaggi e visite, anche brevi, sono più o meno alla portata di tutti.
In questo contesto, non bisogna dimenticare che al di là delle mete più note ed ambite, un elemento particolarmente significativo dell’offerta “vacanziera” è quello dei piccoli Comuni (quelli con meno di 5000 abitanti), troppo spesso trascurati dai grandi circuiti turistici.
Per valorizzare queste particolari mete, il Codacons ha recentemente lanciato una campagna mirata per favorire il turismo appunto nei Piccoli Comuni, che possono rivelarsi autentiche meraviglie. Oltretutto, essendo fuori dagli itinerari più famosi e frequentati, in molti casi sono mete più economiche e meno affollate.
La manifestazione, promossa con la collaborazione di numerosi enti ed istituzioni (tra essi Coldiretti) e con il patrocinio del Ministero delle imprese e del Made in Italy, ha in particolare lo scopo di valorizzare il territorio ed i prodotti locali incentivando il turismo. Diffusa in concomitanza con l’annuncio dei vincitori del premio “Piccolo comune amico 2024”, l’iniziativa ha visto la pubblicazione, sui canali social dell’associazione e dei partner del progetto, di un video dedicato ai borghi ed ai centri minori di tutta Italia che sono risultati ai primi posti, affiancato da una mappa interattiva e da apposite campagne promozionali.
Si tratta certamente di un passo molto importante sulla strada della valorizzazione delle peculiari caratteristiche del nostro Paese, fatto, come già sottolineato, anche di territori interni troppo spesso dimenticati, che invece potrebbero dire (e dare) ancora molto.
Come ben evidenziato nella raccolta di saggi “Borgo Italia” (Eclettica, 2021), dedicata alle criticità delle aree interne italiane per individuare una possibile inversione di tendenza del loro declino, quelli in questione sono “territori che hanno nella loro storia secolare ancora oggi elementi di grande vitalità che, opportunamente valorizzati, possono rappresentare il cardine su cui costruire un nuovo modello di sviluppo. Uno sviluppo più attento all’anima profonda della Penisola, perché è nei borghi italiani che si può ancora trovare l’essenza di un’appartenenza”.