Anche l’Europa va a destra: il sondaggio che spaventa Elly e sinistra europea

La “virata a destra” che ha interessato l’Italia nelle ultime elezioni politiche del settembre 2022 (in realtà non nuova, perché già nel 2018 il centrodestra ottenne la maggioranza dei voti, non andando però al governo), sta per avverarsi anche in Europa. Secondo gli ultimi sondaggi emanati dall’European Council on Foreign Relations, i partiti di destra stanno ascendendo nei consensi ottenendo consistenti vittorie nei rispettivi Paesi di provenienza. Ciò a scapito del gruppo dei Socialisti europei, per i quali è previsto un importante calo di voti: la conseguenza sarà che per la prima volta nella storia la Commissione europea non sarà caratterizzata dalla presenza della sinistra. Il decremento del gruppo rosso al quale aderisce anche il PD è stimato intorno ai dieci seggi, mentre il Ppe – Partito Popolare Europeo – vedrà calare i consensi per un totale di cinque seggi, restando comunque saldamente il “gruppo più numeroso in parlamento”. In calo anche il gruppo dei Verdi e di Renew Europe.

La destra dunque, secondo il sondaggio del think tank, sta per conquistare la maggioranza dei seggi. È attesa una netta ascesa sia da parte dell’ECR Party – gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei in cui risiede stabilmente anche Fratelli d’Italia – con 18 seggi in più, sia da parte del gruppo Id – Identità e Democrazia – con una crescita di 40 seggi. Nel dettaglio, ci si aspetta la vittoria della destra in ben nove Stati comunitari, tra cui anche l’Italia: stando alle stime, Fratelli d’Italia, solidamente dato sopra al 28%, potrebbe passare dagli attuali 6 a 27 deputati. In Francia e in Germania è netta la crescita rispettivamente di Le Pen e Afd. In più, sarà considerevole, secondo il think tank, l’aumento dei deputati non appartenenti ad alcun gruppo ma provenienti da partiti di destra di altri Paesi dell’Unione Europea.

Un quadro dunque favorevolissimo per la destra, per la prima volta alle prese con una salda maggioranza europea: l’unione potenziale (e probabilissima) di Ppe, Id ed ECR – che rimarcherebbe la coalizione di centrodestra italiana, appartenendo ai tre gruppi rispettivamente Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – è data al 49%, a cui vanno aggiunti i già annunciati deputati di destra non appartenenti ad alcun gruppo o ancora i partiti emergenti e attualmente assenti in Parlamento, come il Pvv dell’olandese Wilders. Tutti numeri, insomma, che parlano chiaro: sondaggi italiani ed europei offrono il quadro di una radicale quanto storica svolta a destra, con un incremento importante per Fratelli d’Italia che, secondo lo studio, emergerà come “una delle delegazioni più grandi al Parlamento europeo”. Fratelli d’Italia rischia altresì di incrementare i consensi con la possibile candidatura di Giorgia Meloni: per Euromedia Research, in questo il partito leader del governo guadagnerà circa un punto percentuale. Male invece il PD, che soffrirebbe la candidatura di Elly Schlein, passando dal 19,5% dei consensi al 19%: sempre più brutte notizie per la sinistra.

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