Quattro grandi attentati negli ultimi tre anni con oltre 100 morti, ma i cristiani copti d’Egitto, circa 10milioni, residenti per lo più nel nord del Paese, resistono e non demordono. Soli, abbandonati e vilipesi, praticamente vengono difesi solo dal presidente el-Sisi, che nella regione è uno dei pochi rimasti insieme ad Assad a combattere l’islamismo più intransigente che poi è anche il più radicato.
Ed ecco oggi arrivare l’ennesimo gravissimo attentato contro un autobus di cristiani diretti in pellegrinaggio presso il monastero copto di “Anba Samuel”. I pellegrini provenivano dalla città di Sohag, e nei pressi di Minya, una cittadina a 270 km dal Cairo, sono stati attaccati da un gruppo di terroristi che, dopo aver bloccato il bus, hanno aperto il fuoco. Da una prima ricostruzione, si contano almeno 7 morti e 14 feriti, tra cui anche alcuni bambini. Qualche ora dopo l’agguato l’agenzia Amaq ha diramato il comunicato di rivendicazione dell’Isis, dimostrazione che la formazione del terrore ancora conta adpeti e organizzazione. Una pessima notizia.
“Confermo che c’è stato questo attentato sulla strada fra Sohag e Minya, verso il monastero del vescovo Samuele”, ha detto Il vicario patriarcale e portavoce della Chiesa copto-cattolica in Egitto, padre Hani Bakhoum. “E’ la seconda volta sulla stessa strada: la prima fu nel maggio 2017. Ancora non è uscita una comunicazione ufficiale del ministero dell’Interno o dal ministero della Salute“, ha aggiunto il prelato, specificando che le notizie arrivate a lui erano ancora troppo contraddittorie per poter essere precise.
Secondo Al Arabiya, tv araba, che nell’occasione stava citando fonti copte, gli autobus colpiti sarebbero stati addirittura tre. Anche se, leggendo la rivendicazione dell’attentato presente sull’agenzia di stampa Amaq, vicina proprio all’ISIS, si parla solo di un mezzo, di 7 vittime e di numerosi feriti. C’è da dire che, secondo fonti copte, anche un altro autobus sarebbe stato coinvolto nell’attacco, ma l’autista avrebbe avuto la capacità e la freddezza per riuscire ad allontanarsi senza subire danni.
Intanto, le forze di sicurezza subito schierate dal presidente Abdel Fattah el-Sisi stanno circondando la zona per cercare di catturare gli aggressori. Il re saudita Salman ha inviato un messaggio di condoglianze al Presidente el-Sisi. Ad ora non si conoscono eventuali commenti di Bergoglio sul martirio di questi cristiani.