“Trovo indegna la scelta del Presidente Emiliano di non volersi presentare in audizione Antimafia perché secondo lui ‘inopportuno’. Un maldestro tentativo di mettere le mani avanti, senza alcuna convocazione formale da parte della commissione. Forse Emiliano ritiene più opportuno andare a casa della sorella del boss Capriati e portarvici l’attuale sindaco di Bari Decaro, come lui stesso ha dichiarato? Emiliano ha ricevuto un elenco di date, di cui tre richieste dallo stesso Partito Democratico, ovvero il 7, l’8 e il 9 maggio, per poter essere audito. Tuttavia, Emiliano, per ragioni di inopportunità politica, aveva fatto sapere il 24 sera di non ritenere consono parteciparvi. Gli è stata così data possibilità di svolgere l’audizione il 30 aprile o il 2 maggio. Il Presidente Colosimo, convocando questa mattina un ufficio di presidenza, ha dato lettura della nuova comunicazione di Emiliano, che evidentemente preferisce scappare piuttosto che affrontare un argomento così delicato e importante. La scelta di Emiliano desta infatti ancor più sconcerto dal momento che il Presidente della Regione Puglia è anche un magistrato: secondo lui un’audizione riguardante i rischi di infiltrazioni mafiose a Bari e in Puglia è forse meno importante delle vicende politiche che stanno riguardando la sua giunta? Come ha ritenuto, giustamente, il Presidente Colosimo, la mancata convocazione avrebbe creato un pericoloso precedente che non possiamo permettere e accettare. La commissione Antimafia non può dipendere o essere influenzata dalla dialettica politica perché verrebbe meno a quel ruolo terzo, imparziale e indipendente che la contraddistingue”. Lo dichiara Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Parlamentare Antimafia.
