“La Commissione d’inchiesta antimafia opera come noto con i poteri dell’Autorità Giudiziaria. Ora, la notizia che un suo componente, il sen. Roberto Scarpinato, come risulterebbe da alcune intercettazioni di cui si occupa oggi il quotidiano La Verità – si sarebbe accordato con un audito dalla stessa – il dr Gioacchino Natoli, ex presidente della Corte d’Appello di Palermo e attualmente sotto indagine dalla Procura di Caltanissetta – in ordine alle domande proposte e alle risposte da rendere, costituirebbe fatto di gravità inaudita che non può essere nè sottaciuto nè derubricato. Se i fatti sono come rappresentati da La Verità, non si può evocare l’opportunità o meno della permanenza del sen. Scarpinato in Commissione Antimafia – come sollevato in più occasioni nei confronti del suo collega di partito on. Federico Cafiero De Raho – ma di un’impossibilità per Scarpinato di potere continuare a farne parte. Accordarsi con un audito per precostituire un racconto e, quindi, indurre la Commissione ad apprendere non la verità dei fatti ma quella che interessa a un suo componente, al netto dell’eventuale rilevanza penale, attesta una precisa volontà politica di depistare la Commissione Antimafia da parte di un suo membro. A tacere dell’ennesimo schiaffo recato da una siffatta condotta ai figli del giudice Borsellino, ancora alla ricerca della verità sull’uccisione del padre e delle complicità che l’hanno permessa quando non favorita. Delle due l’una: o Scarpinato è in grado di dimostrare subito la sua estraneità alla vicenda o deve senza indugio dimettersi”.
Domanda: il grillo parlante che voleva aprire il Parlamento e le Istituzioni come si apre una scatoletta di tonno, dov’è?. La solita figura di merda -e neppure in ‘fuori onda’- del M5s.