“A quanto apprendiamo, la gestione della Dna da parte del pentastellato De Raho aumenta le ombre, qui non si tratta più questione di opportunità ma di vero e proprio conflitto di interessi. È imbarazzante leggere che l’unica difesa dell’on. De Raho si adagi sul più classico dei copioni del ‘vittimismo di circostanza’.
La Dna è il patrimonio che Giovanni Falcone ci ha lasciato e, in termini edulcorati, l’imperizia manifesta che si sta cristallizzando dagli atti ha evidentemente determinato, durante la ‘gestione De Raho’, quel senso di impunità in capo ai protagonisti di una delle peggiori pagine della Repubblica Italiana”.
Lo fa sapere in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, componente della commissione Antimafia.