Il 2 luglio 1940, il piroscafo Arandora Star, carico di internati italiani e austriaci, fu silurato da un sommergibile tedesco al largo delle coste irlandesi. L’attacco provocò la morte di 865 persone, tra cui 446 italiani che, dopo anni trascorsi nel Regno Unito, erano stati considerati «indesiderati» a causa della guerra e destinati alla deportazione in Canada. Su iniziativa di Enzo Amich, deputato di Fratelli d’Italia, è stato presentato oggi in una conferenza stampa una proposta di legge per l’istituzione di una giornata nazionale in memoria della tragedia dell’Arandora Star. Nella pdl la giornata nazionale sarebbe fissata all’11 ottobre, data in cui, nel 2013, morì l’ultimo sopravvissuto, Rando Bertoia, all’età di 93 anni.
Amich ha ricordato come “il nostro obiettivo è sottrarre ad un ingiusto oblio un fatto della nostra storia recente. Vogliamo mantenere vivo il ricordo di queste persone, affinché la loro sofferenza non venga dimenticata. Come ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, vogliamo che questa memoria diventi un monito contro le guerre e un simbolo di amicizia tra i popoli”.
“Le famiglie rimasero all’oscuro di questa tragedia per molto tempo. Io ho raccolto questo testimone quando ho deciso di fare la tesi di laurea su questo evento. All’epoca cercavamo informazioni e non si trovava nulla. Abbiamo fatto di tutto: documentari e tentato di riportare la memoria a Piscinisco, Pontremoli, Parma, Bardi e Borgo Val di Taro. Oggi, però, il cerchio si chiude, perché essere in Parlamento ci dà un senso di compiutezza. Siamo in debito verso queste vittime” ha detto la storica Maria Teresa Balestracci.
Claudio Mancini, deputato Pd, ha ricordato un aneddoto sulla tragedia: “Due fratelli di mio nonno morirono nell’affondamento dell’Arandora Star. Sostengo l’iniziativa di proporre una legge, anche come testimonianza familiare dell’importanza di ridare una memoria condivisa di quel sacrificio, legato anche all’emigrazione italiana in Inghilterra, una parte fondamentale della storia della nostra emigrazione. L’Arandora Star rappresenta l’episodio più tragico di un fenomeno molto più vasto, che ha coinvolto tante famiglie”.
Per Giuseppe Conti, responsabile del Comitato Pro Vittime Arandora Star di Bardi, è “urgente e necessario trasformare la proposta in legge effettiva, spinti anche dalle parole che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciò il 2 luglio 2020, in occasione dell’ottantesimo anniversario, quando parlò di vittime innocenti di una tragedia dimenticata”.
Anche la scrittrice Maura Maffei ha garantito il sostegno a questa proposta: “Sono qui in veste di parente di una vittima. Il cugino di primo grado di mia nonna, Cesare Vairo, che viveva a Londra. Era il direttore del Piccadilly Hotel e anche giornalista. Morì il 2 luglio 1940 sulla Arandora Star e la sua salma, come quella della maggior parte degli italiani coinvolti, non fu mai identificata