E se gli archetipi della psicologia junghiana si potessero applicare all’attuale scenario politico italiano? Il marketing li tiene in considerazione quando si tratta di sviluppare l’identità di un brand. Oggi anche la politica si serve di queste tecniche di comunicazione, quindi possiamo provare.
Partiamo dal Governo. Il gioco viene facile. Matteo Salvini è l’”Eroe” ovviamente: archètipo di colui che agisce con coraggio, esprimendo forza e potenza. Il batman che sconfigge i clandestini di Gotham e mette le cose a posto. Di Maio? Il “Ribelle”, naturale. Incarna le caratteristiche peculiari del Movimento 5 Stelle di cui è il capo politico. Rappresenta la forza che vuole il sovvertimento delle vecchie regole agendo con desiderio di vendetta e rivoluzione.
Ed è interessante notare come ,secondo i grafici contenuti nei testi di “Archetypal Branding”, sia l’ “Eroe” che il “Ribelle” appartengano al quadrante definito del “Cambiamento”. Lo stesso nome ufficioso che si è auto attribuito il Governo Conte di cui Salvini e Di Maio sono i vice. A proposito di Conte. C’è un archetipo anche per il Presidente del Consiglio? Volendo si, quello definito dell’”Uomo Comune” che viene attribuito a quei “brand concreti, che desiderano semplicemente essere in contatto con gli altri. Sono amichevoli e possono esserti utili”. Definizione che sembra calzare a pennello rispetto all’impressione che riesce a dare questo “avvocato del popolo italiano”, messo lì a garanzia che il cambiamento ci sia, ma non troppo e con moderazione.
Lasciando gli scranni del Governo troviamo chi rappresenta indiscutibilmente l’archetipo del “Sovrano” (deposto): “I brand sovrani fanno parte dell’establishment, dettano le regole che poi gli altri seguono.” Chi sarà mai il Sovrano? Potrebbe essere sia un Berlusconi che un Renzi in questa fase. Sono valutazioni soggettive ovviamente e possono cambiare a seconda di chi “guarda”, ma certi tratti peculiari sono inconfondibili agli occhi dei più. Ad esempio, fuori dal Parlamento, potremmo attribuire a Beppe Grillo l’archetipo del Mago (quadrante cambiamento anche questo). Evitiamo di soffermarci su LEU e + Europa perché non esprimono granchè nemmeno in questi termini e andiamo oltre.
E oltre c’è Giorgia Meloni che sembra essersi meritata a pieno titolo l’archetipo di “Angelo Custode”. Compreso nello spicchio di quadrante definito della “stabilità”, molto vicino a quello dell’ “appartenenza”, questo è l’archetipo di chi si occupa degli altri, simbolo di sicurezza e continuità. Come obiettare? Non è stata forse lei nel 2012 a prendere con sè la Generazione Atreju e gli ex AN che non volevano morire montiani e forzisti fondando Fratelli d’Italia? E non è stata ancora lei a raddoppiare i consensi alle scorse politiche del 4 marzo 2018, mettendo in sicurezza la Destra italiana? E in tempi più recenti chi è stata l’unica leader di partito che ha perseguito l’unità del centrodestra mentre Berlusconi e Salvini giocavano tirandosi scherzacci e qualche sgambetto? Fratelli d’Italia, sotto la sua guida è stato l’unico partito stabile e coerente sulla linea del centrodestra, mai con il centrosinistra del PD, mai con la sinistra del Movimento 5 Stelle. E oggi? FDI diventa il porto sicuro di tutti quei militanti, dirigenti politici, sindaci e amministratori che non vogliono morire grillo-leghisti o peggio ancora spirare politicamente in un nuovo Patto del Nazareno. Stabilità, appartenenza, identità. Sono caratteristiche evidenti in questo archètipo che deriva da una simbologia antica, quella della “Grande Madre”, secondo Jung rappresentativa di ciò che è benevolo, protettivo, tollerante; ciò che favorisce la crescita, la fecondità, la nutrizione.
Ribadiamolo questo è un gioco o una scusa per riuscire a scrivere anche in un caldo pomeriggio agostano, ma ci suggestiona e perché no, ci fa riflettere. Basti pensare a come in questi ultimi scampoli di politica estiva, mentre da un lato si consuma (da parte delle sinistre) la tragicommedia suicida della caccia al governo razzista e dal lato del governo si risponde con ampi bombardamenti di contro-propaganda, la Meloni abbia lavorato per portare a casa un risultato concreto prima che tutti andassero in vacanza.
La Legge Meloni che introduce l’obbligatorietà di dispositivi salvabebè nelle auto, per evitare altri bambini morti perché dimenticati nelle vetture dai propri genitori, è l’iniziativa che ci si aspetterebbe da un “Angelo Custode” se questo sedesse in Parlamento. Un gesto concreto che salvaguarda la Vita, senza slogan, propaganda, marketing, ma con la reale intenzione di servire e di proteggere. Chissà, forse una volta passata la sbronza del cambiamento e della ribellione vendicativa, esauriti i temi elettorali che tengono insieme questo strano governo giallo-verde, gli italiani avranno bisogno di stabilità e concretezza senza rinunciare a sovranità e appartenenza. Allora potrebbero trovare una Madre e Patriota d’Italia pronta ad occuparsi di loro con responsabilità e risolutezza. Come sta già facendo da semplice deputato.
Per approfondire: https://www.makkie.it/archetypal-branding/