Una nuova tassa da 150 a 3 mila euro per chi nell’acquistare una nuova auto sceglie le utilitarie. In sostanza l’imposta introdotta da un emendamento 5 Stelle, approvato nella notte tra martedì e mercoledì, alla manovra di bilancio introduce il pagamento di una “ecotassa” per le vettureche presentano valori di emissioni superiori ai 110 grammi per chilometro.
Si tratta di un bonus/malus che prevede anche incentivi dai 1.500 ai 6 mila euro per chi acquista – tra il 2019 e il 2021 – un’auto nuova con emissioni tra zero e 90 grammi per chilometro di anidride carbonica: elettrica, ibrida o comunque poco inquinante. La norma però rischia di sconvolgere il mercato automobilistico, punendo chi può acquistare un auto economica e premiando i più ricchi.
L’alleato della Lega storce il naso, così su questa trovata grillina si consuma l’ennesimo dramma all’interno del Governo giallo-verde, mentre l’opposizione patriottica di Fratelli d’Italia si schiera subito per il no senza se senza ma.
Infatti, Giorgia Meloni boccia la misura su tutta la linea. “La tassa sulle nuove auto a benzina e diesel contenuta in un emendamento alla legge di Bilancio approvato ieri è un’aggressione alle persone normali, quelle che non hanno i soldi per permettersi una costosa auto elettrica. Così gli italiani che volevano cambiare l’auto non lo faranno, e questo produrrà anche un danno all’ambiente. Ma è anche un attacco agli operai e alle aziende italiane del settore. Perché il governo italiano dovrebbe fare una norma che favorisce la Toyota? Sono diventati sovranisti giapponesi? Fratelli d’Italia dice no! Ed è preoccupante che il governo del cambiamento cominci a proporre le stesse cose che propone in Francia Emmanuel Macron.”