Arriva la fattura elettronica, un altro fardello per artigiani e imprenditori

Il decreto fiscale emanato dal Governo Lega-Cinquestelle prevede che dal 1 Gennaio 2019 tutti i titolari di partita IVA saranno obbligati ed emettere la fattura in formato elettronico, comunicando tempestivamente per via telematica all’Agenzia delle Entrate la certificazione della prestazione erogata. Occorre quindi dotarsi di computer, connessione a internet e fare un bell’abbonamento con le varie società che offrono soluzioni ad hoc sulle loro piattaforme informatiche, per essere in regola con la legge. La misura riguarda tutti i titolari di partita Iva, dal calzolaio all’avvocato, passando per il falegname, il muratore e l’elettricista.
Tralasciando il fatto che non tutti posseggono la strumentazione indispensabile per essere in regola (sono migliaia gli artigiani e i commercianti che non lavorano con il computer) e non tutti la sanno utilizzare, è da notare come questo provvedimento non faccia nient’altro che aumentare a dismisura gli adempimenti burocratici, complicando ancor di più l’esistenza alla parte produttiva della Nazione. Già, perché la storiella dell’evasione fiscale va bene forse per quei pecoroni che ignorano totalmente come funziona un’impresa: chi vuole evadere continuerà a farlo lo stesso, semplicemente non emettendo fattura. Chi invece ha sempre mantenuto una condotta corretta, dovrà farsi carico di quest’ulteriore aggravio burocratico che porta via tempo e denaro. Di certo il fisco sarà contento del provvedimento, anche solo per il fatto che a svolgere quel lavoro di controllo che da statuto gli appartiene, sarà il popolo delle partite IVA.
“The song remains the same”, cantavano i Led Zeppelin: cambiano i Governi ma a fare le spese di ogni manovra finanziaria è sempre la parte produttiva, già messa in ginocchio da tasse e burocrazia, vessata da uno Stato sanguisuga che dimostra di avere una begalina ossessione per i lavoratori autonomi.
Bene ha fatto Giorgia Meloni a mettersi di traverso chiedendo che la fattura elettronica venga resa obbligatoria solo per importi superiori ai 10.000€ e che venga posticipato il termine al 2022 per le piccole imprese, in un Parlamento schierato a favore di questo ennesimo balzello la posizione assunta da Fratelli d’Italia risulta essere l’unica realmente a favore del popolo delle partite IVA.
Speriamo che Salvini, che in passato si è sempre dichiarato a favore degli imprenditori, si ravveda e prenda le distanze dalla vocazione pseudocomunista dei grillini, Di una cosa siamo certi: se la fatturazione elettronica dovesse mai venire approvata dal Parlamento, da Gennaio ci sarà la rivolta degli artigiani e dei piccoli commercianti, stremati dalla vessazione e dall’occhio onnipresente del Grande Fratello fiscale.

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