Interessantissimo il dibattito che si è tenuto alle 18,00 nell’area Carlo Magno di Atreju2018, e che aveva questa presentazione:
“Infrastrutture sovrane. L’interesse italiano sopra l’interesse di pochi”
Introduce: Gianni Berrino (assessore trasporti, lavoro e turismo della Regione Liguria)
Intervengono: Fabio Rampelli (vicepresidente della Camera dei deputati), Maurizio Martina (segretario nazionale del Partito Democratico), Giancarlo Giorgetti (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), Mario Giordano (giornalista), Gian Maria Fara (presidente Eurispes)
Modera: Gennaro Sangiuliano (giornalista e scrittore)
Tutti presenti all’appello a parte Maurizio Martina. Il fatto che il segretario del Partito Democratico abbia dato forfait all’ultimo momento dopo che aveva assicurato il suo intervento, ha fatto sorridere i più. Infatti, la mancata partecipazione non è dovuta a problematiche di rilievo a seri impedimenti, quanto a una ridicola diatriba fatta nascere dal deputato Fiano nei giorni precedenti, causa un manifesto goliardico dei ragazzi dell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia. Il manifesto, che fa parte di una serie e che vi pubblichiamo qui sotto, riporta una battuta sul Ventennio, senza però risultare sgradevole od offensivo. Eppure Fiano lo ha usato per far montare una polemica assolutamente ridicola, sostenendo che per questo Martina non avrebbe dovuto partecipare al dibattito. Nessuno pensava accadesse, data l’irrilevanza del problema ma, alla luce dei fatti, e visto che Martina ha davvero ritirato la sua partecipazione, ci viene da credere che il segretario del PD si sia chiamato fuori non a causa di manifesti ironici né tanto meno per le esternazioni del suo collega Fiano, quanto per timore di non poter reggere il confronto, e che perciò abbia utilizzato questa storiella per defilarsi. Complimenti a lui, e alla sempre maggior pochezza della classe dirigente piddina che Mario Giordano ha sintetizzato così: “La sedia vuota è probabilmente uno dei pensieri più profondi che ha espresso il Pd nell’ultimo periodo”.
Comunque, bisogna dirlo, non è che la mancanza di Martina si sia poi sentita moltissimo. Interventi tutti interessanti nel dibattito, tra i quali si sono contraddistinti quello di Mario Giordano e del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara.
Mario Giordano ha affrontato il problema denunciando le innumerevoli storture di tutto quello che è legato alle grandi infrastrutture italiane, soprattutto quelle d’interesse nazionale, che avrebbero dovuto essere protette e tutelate. “L’Italia non è più italiana”, ha esordito il giornalista, cogliendo immediatamente nel segno. Ha poi citato un suo libro, dove c’è un capitolo “profetico” sulle autostrade, mai ripreso da giornali o media. “Il tema”, ha detto Giordano, “è centrale. Pezzi importantissimi dell’Italia dati in gestione a signorotti, pubblici e privati, che ogni anno aumentano le tariffe autostradali. Dal 2000 a oggi i pedaggi sono saliti del 76% contro un’inflazione del 20-30% nello stesso periodo.” Poi Giordano ha ricordato un caso specifico, la Civitavecchia- Livorno mai completata, per la quale siamo stati deferiti in Europa e abbiamo pagato anche una multa salata pur di difendere i signori Benetton. I quali, in base ad alcuni calcoli di Giordano, incassano ogni secondo bene 63 pedaggi, e su ognuno di questi mettono in tasca bei soldi. Immaginate da soli cosa vuol dire tutto ciò. Sentire dunque di somme faraoniche ricavate con i pedaggi di autostrade costruite con i soldi di tutti noi, concessioni affidate per decenni, e rinnovate nel silenzio generale, e vedere poi che non sono state fatte nemmeno le necessarie ristrutturazioni che gli stessi concessionari avevano stabilito, fa inorridire. Ma davvero è stata necessaria la morte di 43 innocenti perché se ne parlasse e si rivedesse la situazione?
Gian Maria Fara, presidente Euripes, ha invece indirizzato l’attenzione sulla nostra stampa. Fara ha detto che non è vero che nessuno ha mai denunciato quello che stava accadendo e accade alle nostre infrastrutture e alla concessioni, specificando che lo stesso Eurispes, ben 10 anni fa, ha pubblicato un libro che raccoglie le tante nefandezze commesse e anche le gravi carenze evidenziate in certi casi. Purtroppo, però, ha ribadito, certi argomenti sembrano non interessare e non vengono praticamente mai ripresi dalla stampa e dai media che contano. Così, alla fine, certe macroscopiche assurdità passano in cavalleria.
Nel dibattito anche le interessanti considerazioni di Giorgetti e Rampelli. “Vorrei un Governo più virile, anche in Europa, perché per 30 anni il risanamento della finanza pubblica è stato realizzato sulla spesa corrente. Si è però azzerata la spesa per gli investimenti, perché poi le infrastrutture sarà qualcun altro a inaugurarle…”, ha sostenuto Giorgetti durante il dibattito. Rampelli, invece, su Genova auspica la revoca della concessione ad autostrade per l’Italia. “È indispensabile che lo Stato riprenda il controllo delle proprie infrastrutture strategiche perché è nell’interesse della nostra nazione – dichiara Rampelli – anche alla luce del terribile rapporto presentato al Parlamento dei nostri servizi di intelligence. L’Italia, che ha già perso la sovranità sulle infrastrutture strategiche, è a rischio predazione industriale, economica e commerciale a causa di pratiche scorrette svolte da paesi stranieri”.
Non è poi mancata una riflessione del sottosegretario sulla prossima manovra finanziaria in corso di definizione. “Non c’è nulla di sorprendente – ha detto – Come sempre avviene, ci sono i partiti che fanno le loro richieste e c’è il ruolo del ministro dell’Economia che dice sempre di no. La legge di bilancio è un processo che richiede settimane, prima per l’ok del governo, poi per l’approvazione entro Natale da parte del Parlamento”.