Attentato a Trump: Biden ammonisce, ma dimentica le ingiurie dei Dem

Dopo l’attentato ai danni del Candidato Premier Repubblicano negli USA, Donald Trump, il Presidente americano uscente democratico, Joe Biden, ha deciso di parlare dell’ultimo avvenimento: chiaramente gli sproloqui nel merito della situazione non sono mancati per nulla, basti pensare che alla fine gli avvisi hanno riguardato esclusivamente il popolo americano, un po’ come se il Partito democratico non avesse mai propinato frasi decisamente poco gradevoli alla controparte politica.

Joe Biden ha dichiarato che la temperatura politica sia attualmente troppo alta per gli standard americana, forse dopo aver rimosso totalmente i disordini all’interno del paese culminati con attentati non soltanto nei confronti dei Primi Ministri, ma anche nei riguardi dell’intera popolazione americana (Vedi l’episodio della “Bomba di Boston”): il fatto che qualche psicopatico in generale possa riuscire a costituire un reato gravissimo con le armi in pugno, dipende prevalentemente da un’inesattezza legislativa che purtroppo consentono l’acquisto indiscriminato di oggetti pericolosi a chiunque.

Forse, se i Democratici americani si fossero minimamente concentrati sulla pubblica sicurezza, eventi come questi non si sarebbero mai verificati . Facile prendersela con la Nazione, specialmente quando non si riesce a comprendere gli errori commessi durante gli anni. Vergognoso scaricare sulla gente comune le responsabilità di cui dovrebbe occuparsi un Governo degno di chiamarsi con questo nome. Una trovata che ha il semplice scopo di evitare la freccetta diretta verso il bersaglio, cercando di cambiare argomentazioni e mascherare le responsabilità di questi gravi episodi.

Ora però bisognerebbe anche sindacare sulla poca presenza dello Stato americano nelle indagini fatte fino a questo momento dai Servizi Segreti per chiarire le dinamiche di questa tragica aggressione: le indagini continuano, eppure mancano ancora notizie certe fondamentali per chiarire la pericolosità di questo caso. E’ importante che l’attuale amministrazione americana dia una spiegazione adesso nel minor tempo possibile, visto che a Capitol Hill ha preteso che Trump risolvesse il problema rapidamente, addirittura definendolo la causa delle proteste.

Insomma, se dovessimo giudicare il lavoro svolto fino ad ora dalla Maggioranza democratica, potremmo dare uno 0 pienissimo. Stando anche alle gaffe internazionali compiute da Biden, oltre alla dimostrazione televisiva recente, in cui Trump lo annienta completamente mentre Sleepy Joe vaneggia  su tutti i temi politici oggetto del confronto.

Se da un lato la cattiveria democratica ha favorito la nuova ascesa del Tycoon, dall’altro anche l’incompetenza di Biden e la disorganizzazione totale del suo partito, hanno giocato un ruolo fondamentale nel suo ritorno.

Leggere oppure ascoltare frasi di questo genere è veramente umiliante per la popolazione ed una specie d’insulto nei confronti delle persone, in particolare anche dei propri sostenitori: certo, per sostenere Joe Biden anche stavolta ci vorrà un coraggio da leoni, ma questa è un’altra storia.

Se i progressisti americani avessero concentrato tutte le proprie forze nel cambiare le carte in tavola, proponendo riforme sensate sul piano politico e globale, a quest’ora anche i problemi dell’Occidente sarebbero decisamente differenti e quasi sicuramente molto meno gravi.

Il punto è che in passato la politica americana ha vissuto epoche piene di personaggi politici competenti, indipendentemente dallo schieramento. Questi avevano comunque una formazione ed uno status che potesse consentirgli di compiere determinate scelte con coraggio e mentalità: basti pensare all’esempio di John Fitzgerald Kennedy o dello stesso Roosevelt, il quale ha affrontato la Seconda Guerra Mondiale da Presidente nonostante le difficoltà dovute alle menomazioni fisiche.

In America sembra che ormai la politica, specialmente quella della sinistra, sembra virare prevalentemente sulla delazione degli altri candidati e delle figure che continuano a metterla in difficoltà analizzandone le scelte. Manca una figura politica in grado di aiutare il Paese a risollevarsi e con buone probabilità toccherà a Trump. Uno dei suoi altri compiti sarà la diversificazione dei programmi e soprattutto l’innovazione sul piano caratteristico, poiché il carattere ed etica sembrano già appartenergli.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

1 commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati