Auto, ipotesi non più solo elettriche dopo 2035 in Ue: si anche ibride 

L’Unione europea potrebbe dire sì alle vendite di auto ibride plug-in dopo il 2035, quando entrerà in vigore lo stop a nuove immatricolazioni di vetture a motore a combustione.

La notizia, riportata dal settimanale tedesco Der Spiegel, arriva circa una settimana dopo l’avvio del Dialogo Strategico sul futuro dell’automotive lanciato dalla Commissione europea e la presentazione della Bussola della Competitività che ha segnato l’apertura di Bruxelles – più volte auspicata dall’Italia – alla neutralità tecnologica.

“Io trovo nella Bussola molti degli elementi che noi abbiamo indicato sia per quanto riguarda la neutralità tecnologica, la visione strategica e complessiva, sia per quanto riguarda le imprese energivore e certamente anche la revisione del Cbam”, aveva affermato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, dopo la presentazione del testo Ue sulla competitività. Nel documento – realizzato anche sulla base del rapporto dell’ex premier Mario Draghi – l’esecutivo Ue fa esplicito riferimento alla “neutralità tecnologica” come “fondamentale per la competitività”. Ed evidenzia che, per raggiungere l’obiettivo del 2035 di neutralità delle auto, “sarà necessario un approccio tecnologicamente neutrale, in cui i carburanti elettronici possono svolgere un ruolo attraverso una modifica mirata del regolamento nell’ambito della revisione prevista”.

Allo stesso tempo, nell’ambito del Dialogo strategico con il settore automobilistico – iniziato il 30 gennaio e la cui conclusione è prevista il 5 marzo con la presentazione del Piano d’azione globale dell’Ue per il settore – sarà necessario “garantire a questa industria chiave un futuro solido in Europa”, anche con “soluzioni immediate per salvaguardare la capacità di investimento dell’industria, esaminando possibili flessibilità per garantire che la nostra industria rimanga competitiva, senza ridurre l’ambizione complessiva degli obiettivi del 2025”. Ed è in questo contesto di flessibilità che, secondo Der Spiegel, la Commissione starebbe valutando di accettare le vendite delle ibride. Il settimanale tedesco fa riferimento alle dichiarazioni di Eckart von Klaeden , capo lobbista di Mercedes-Benz ed ex ministro di Angela Merkel (CDU), secondo cui “la norma deve essere aperta in modo permanente a tutti i tipi di tecnologia, in modo da continuare a consentire l’approvazione di prodotti rispettosi del clima come ibridi plug-in e auto con autonomia estesa”. 

Tra i punti cari all’Italia per il settore – presentati nelle scorse settimane in un non-paper sostenuto da 7 Stati Ue – ci sono l’anticipo a inizio 2025 dell’attivazione della clausola di revisione del regolamento sulle emissioni di Co2 dei veicoli leggeri; l’istituzione di un fondo per la filiera e per i consumatori che acquistano le elettriche prodotte in Europa; l’adozione della neutralità tecnologica, riconoscendo un ruolo importante ai biofuels, agli e-fuels e all’idrogeno; l’avvio di una strategia per l’autonomia europea nella produzione di batterie, utilizzando materie prime critiche estratte e lavorate nel continente.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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