“Aver fermato lo stop definitivo alle auto con motore a benzina o diesel, previsto tra dieci anni, scongiura lo smantellamento dell’industria italiana ed europea ma, soprattutto, dà un colpo secco alla prospettiva di un’Europa che si consegna alla Cina. I motori elettrici infatti si alimentano con materie prime possedute quasi esclusivamente dal gigante asiatico o dalle sue colonie.
Abbiamo fatto fin troppi favori a Pechino, il più grave dei quali è stato consentire il suo ingresso nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, il salotto buono dell’Occidente, nel 2001, senza chiedere di rinunciare alla dittatura comunista né alla concorrenza sleale.
È stata la fermezza del Governo Meloni che ha consentito di costruire un’alleanza tale da impedire ci fossero i voti per varare questa decisione suicida. Per non parlare dell’inquinamento che creerebbero i motori a batteria se fossero spalmati sull’intero pianeta e dei costi proibitivi delle auto elettriche. A fronte di altre tecnologie meno inquinanti e a garanzia sovranità che si possono sviluppare, come il biocarburante e l’idrogeno.
L’Ue cambia passo grazie all’Italia”. È quanto scrive sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.